Il nostro desiderio di sapere ancora non è soddisfatto e scindendo il contenuto del carrello di chi passa individuando chi ha acquistato alla spina, chiediamo: “come si trova a comprare i prodotti sfusi? A fine mese si accorge di aver risparmiato?“ “Beh, un po’ si risparmia, mi sembra di essere tornato indietro nel tempo, a tanti anni fa, quando si andava dal droghiere e si comprava solo quello che serviva. Posso comprare pasta e riso nella quantità che mi serve, non sono vincolato alle scatole già pronte degli scaffali, a volte riempio il sacchetto, se mi servono poche caramelle perché non voglio viziare i nipotini lascio il sacchetto a metà. Solo per il detersivo sono obbligato a riempire il flacone…”
     Una ragazza, invece, dopo averle girato le medesime domande, ci evidenzia che è vero, sei libera di riempirti il sacchetto come vuoi, però, se confronti il prezzo al kg con quello dei prodotti confezionati nei centri commerciali, a volte


non risparmi granché se le offerte sono particolarmente vantaggiose.
     Tutto ok allora? Non proprio. Così come per un qualsiasi altro tipo di negozio, in alcuni di questi abbiamo riscontrato delle leggerezze non da poco: le date di scadenza dei prodotti, obbligatorie per legge, scritte a matita, sembravano cancellate e riscritte. I contenitori dai quali erogare i l prodotto, probabilmente di pessima qualità costruttiva, sono così usurati che appaiono sporchi. Sebbene il contenuto possa essere di elevata bontà e freschezza, anche l’occhio vuole la sua parte e di certo, con questo aspetto, non si è molto invitati a credere nella sua freschezza…
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