Come ben saprete, se ci seguite da diverso tempo, noi di Infobergamo.it siamo particolarmente attenti al benessere della persona, un equilibrio inteso sia come modo di vivere sia come mondo nel quale si vive. Ci siamo occupati, negli anni passati, e continueremo a farlo anche in quelli futuri, di ecologia, modi di vivere ecosostenibile, ambiente e qualità di vita. Ovviamente non poteva sfuggirci questo trend, ad onor del vero in auge già da diverso tempo, dei negozi che vendono prodotti alimentari, e non, sfusi, un nuovo modo di fare la spesa che consente un notevole risparmio economico, particolare non irrilevante dati i tempi “economici” non propriamente rosei, e un minor impatto sull’ambiente nel quale viviamo vista l’assenza quasi totale di imballaggi.
Dapprima ci siamo informati, abbiamo letto, chiesto in giro a chi ha già provato ad acquistare alla spina e come si trova, ma presto vi promettiamo che andremo direttamente sul campo, andando di persona a visitare un negozio di vendita alla spina per vedere come funziona. Per ora cominciamo dall’inizio e facciamo una panoramica generale.
La vendita di merce sfusa è tornata di gran moda e si sta diffondendo in maniera capillare nelle grandi città, a giudicare dal moltiplicarsi dei negozi che mettono a disposizione degli utenti detersivi, saponi e prodotti alimentari sfusi, anche se non sono ancora disponibili dati precisi su quanti sono gli italiani che comprano in questo modo, si capisce che questo nuovo modo di fare la spesa piace molto. Beh, ad onor del vero, proprio nuovo non è, in quanto nel passato le nostre mamme e le nostre nonne usavano acquistare sfuso, in quanto nulla era confezionato; inoltre, per tradizione, l’Italia è un Paese dove si utilizzano cibi freschi e i menu sono molto variati, quindi proprio questo motivo tali negozi attirano la clientela, grazie alla notevole offerta di varietà nel prodotto proposto.
Oltre alle famiglie con figli che cercano il risparmio, gli acquirenti dei prodotti alla spina sono giovani studenti alle prese con budget ristretti e single che in questo modo possono acquistare la quantità giusta per il loro consumo, senza gli sprechi che inevitabilmente hanno con l’acquisto dei prodotti della grande distribuzione, tarati, come quantità, quasi sempre per più di una persona. Anche gli anziani sono grandi frequentatori di questi posti, perché qui ritrovano le abitudini che avevano da ragazzi.
All’inizio, prima del boom di questi negozi, sono sorte le cosiddette “case del latte”, seguite subito dopo dalle “case dell’acqua”, distributori automatici dove ci