guasterà. I sistemi a monte, in definitiva, sono gli unici che agiscono lungo tutto il processo di lavaggio dei panni.
     Concludo con un po’ di informazioni tecniche, giusto per sedare gli ultimi dubbi dei più reticenti.

     Dal D.M. numero 443 del 21 dicembre 1990 si evince che gli “addolcitori a scambio ionico”, così vengono definiti questi strumenti, sono quelle apparecchiature atte a sostituire gli ioni costituenti la durezza dell'acqua (il calcare, n.d.r.) con ioni di Sodio, allo scopo di diminuire o eliminare la formazione

di depositi calcarei, consentendo un risparmio energetico e una riduzione nell'impiego di detersivi.
     Da Wikipedia si apprende che un addolcitore è uno strumento atto ad addolcire l'acqua, ovvero a diminuirne la durezza, termine con cui si indica la concentrazione di sali di Calcio e Magnesio, i quali, precipitando, formano delle incrostazioni di calcare sulle superfici, aggredendole, soprattutto se metalliche. La maggior parte degli addolcitori sfrutta lo scambio degli ioni di Calcio e Magnesio con ioni di Sodio, facendo fluire l'acqua da addolcire su un letto di resina a scambio ionico.
     Abbiamo quindi appreso che Calcio e Magnesio sono gli elementi presenti nell’acqua che la rendono calcarea, con tutto ciò che ne consegue e, per inciso, nella provincia in cui io vivo, il calcare dell’acqua potabile è elevatissimo. Questo processo di addolcimento con “resine a scambio ionico” trattiene dall’acqua questi due elementi chimici, mantenendo così ogni circuito idraulico pulito ed efficiente.
     Non è uno scherzo, io uso queste resine stiroliche oramai da sette anni e, siccome il “Fai da te” mi piace, ho anche smontato la mia lavatrice per cercare delle tracce di calcare e… non le ho trovate, non ho mai avuto guasti. Adesso sta a voi decidere se continuare a gettare dalla finestra del denaro per delle pastiglie anticalcare.

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