Mediterraneo per arrivare fino agli Europei, i Mondiali e le Olimpiadi, dove fu il primo atleta a disputare quattro finali consecutive.
     In quanto detentore del record mondiale, Mennea era senz’altro il vincitore predestinato alle Olimpiadi di Mosca del 1980: nella finale dei 200 metri si misurò con il campione uscente Quarrie e il campione in carica, nei 100 metri, Allan Wells, il quale veniva considerato il favorito per quella gara, ma Mennea, con una corsa spettacolare, gli strappò l’oro da sotto il naso, vincendo per soli 2 decimi di secondo. Durante queste Olimpiadi, si aggiudicò anche il bronzo per la staffetta 4x400 metri.
     La “Freccia del Sud”, questo il soprannome che i tifosi assegnarono all’amato campione, nel 1981 annunciò il proprio ritiro dal mondo agonistico per potersi dedicare agli studi, tuttavia, ci piace pensare per amore per lo sport, ritornò sui propri passi e prese parte agli Europei, gareggiando però solo nella 4x100 metri, dove si classificò quarto.
     Il 22 marzo 1983, stabilì un altro record mondiale, nei 150 metri piani, con il tempo di 14” 8, un primato a tutt’oggi imbattuto, in quanto il record successivo, 14 e 35 stabiliti nel 2009 dall’atleta Usain Botton sulla pista di Manchester, non fu omologato dalla Federazione sportiva perché realizzato su pista rettilinea.
     Mennea prese poi parte ai Mondiali di Atletica di Helsinki, nel 1983, dove vinse la medaglia di bronzo nei 200 e quella d’argento nella staffetta 4x100, e scese in pista, l’anno successivo, nella sua quarta olimpiade consecutiva nei 200 metri, primo atleta al mondo a compiere questa impresa: purtroppo si classificò solo al settimo posto e l’anno successivo si ritirò nuovamente dal mondo dello sport. Ma l’amore per lo sport era dentro di lui, così si ripresentò nuovamente in pista alle Olimpiadi di Seul, nel 1988, sempre nei 200 metri: si ritirò dopo aver superato il primo turno nelle batterie di qualificazione. In tale occasione, comunque, egli fu alfiere portabandiera della squadra azzurra durante la cerimonia di apertura.
     Oltre che per la passione nello sport, Mennea viene ricordato anche per il proprio impegno civile e politico, che ha sempre portato avanti con passione e caparbietà. In una delle sue ultime interviste, Mennea ha ribadito amaramente la propria contrarietà alla candidatura dell’Italia per le Olimpiadi del 2020, spiegando che: “le Olimpiadi hanno portato a chi le ha ospitate solo recessione e svalutazioni, vedi per esempio la Grecia, che ha speso più di quanto ha incassato con l’evento. Le Olimpiadi oggi non portano più un valore aggiunto, durano solo 15 giorni e sono solo un business economico”.
     Pietro Paolo Mennea, il campione che ha fatto sognare il mondo intero con la sua lenta ma inesorabile corsa verso il traguardo finale, ci ha lasciato, a causa di un male incurabile, il 21 marzo 2013.
     Il mondo intero ha perso un grande uomo e un grande atleta.

      pagina 04 di 04
 
 
 
 
 
Infobergamo® - www.infobergamo.it è un prodotto H.S.E. - Leggi la nostra CDD - Validazione XHTML - CSS
Autorizzazione Tribunale di Milano n.256 del 13 aprile 2004. Vietata la riproduzione e la riproposizione non autorizzate di testi ed immagini.