stesso del dipingere. Pur partendo da concetti condivisi, gli artisti coinvolti e sensibili a questa corrente giugeranno a risultati stilistici diversi.
     In mostra ci sono opere di Rodolfo Aricò (1930-2002), con le importanti tele sagomate, recentemente esposte anche al Peggy Guggenheim di Venezia durante la mostra Postwar. Protagonisti italiani, Marco Gastini (1938), con le sue celebri carte, la pittura asciutta e ornamentale di Giorgio Griffa (1936), l’equilibrato rigore geometrico di Riccardo Guarneri (1933), Vittorio Matino (1943), Carmengloria Morales (1942), Claudio Verna (1937), le delicate grammature di colore di Elio Marchegiani (1929) , la pittura spaziale di Claudio Olivieri (1934) e Pino Pinelli (1938), rappresentato con una tela monocroma degli anni settanta. Infine, il lirismo astratto di Valentino Vago (1931).
     È interessante la definizione che dà Wikipedia del movimento “Nota anche come ‘pittura pittura’, si sviluppa dal 1968. Corrente artistica che tenta di reagire ai dettami sostenuti dall'Arte concettuale che, proponendo il definitivo abbandono di ogni finzione rappresentativa, considerava il mezzo della pittura come assolutamente superato. La pittura ottiene un duplice risultato: diventa essa stessa l'oggetto d'indagine dell'artista e perde ogni connotato di referenzialità, di riferimento naturalistico o anche semplicemente realistico.”
     I maggiori interpreti Italiani di questa corrente artistica sono: Rodolfo Aricò, Enzo Cacciola, Marco Gastini, Giorgio Griffa, Riccardo Guarneri, Elio Marchegiani, Vittorio Matino, Carmengloria Morales, Claudio Olivieri, Pino Pinelli, Valentino Vago, Claudio Verna, Gianfranco Zappettini.

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