VECCHIO OSPEDALE: AREA INVENDUTA, PROBLEMI IRRISOLTI
                                              di Pierluigi Piromalli

     Anche la recente asta per la vendita del complesso degli ex Ospedali Riuniti è andata deserta, ma le previsioni non erano certo confortanti, poiché, nel momento congiunturale di crisi sia dell’edilizia sia del mercato immobiliare, difficilmente si sarebbe potuto trovare un operatore che avesse desiderio di investire capitali rilevanti per intraprendere massicce opere di edificazione con seri rischi di impattare nella grande bolla dell’invenduto. Nessuna meraviglia, quindi, che l’aggiudicazione dell’area, per un prezzo fissato a circa 70 milioni di euro, non abbia sollecitato alcun interesse nella categoria imprenditoriale. Il problema, in realtà, nasce da lontano e va ricercato nella particolare caratteristica dell’ormai dismesso complesso ospedaliero e in una modificata realtà economica che aggrava il reperimento di investitori.
     Innanzitutto, bisogna fare i conti con un mercato immobiliare che è retrocesso, secondo le stime di questi ultimi giorni, ai livelli del 1985 e che, coniugato ad un difficile accesso ai finanziamenti, genera un vero e proprio timore nell’avventurarsi in iniziative avvolte da troppe incognite e da troppe restrizioni.
     La base d’asta, fissata per la vendita dell’area, anche qualora venisse ribassata, non modificherebbe il nocciolo del problema, perché permarrebbero le criticità sia edificatorie sia di collocazione sul mercato delle abitazioni o degli uffici, i quali verrebbero ricavati dalla riqualificazione della superfice. Più realisticamente e saggiamente, bisognerebbe ripensare la destinazione dell’intero perimetro degli ex Riuniti suddividendolo in lotti separati, soluzione che permetterebbe di accedere ad una più vasta platea di aspiranti investitori, i quali limiterebbero le proprie risorse orientandole verso soluzioni più mirate e più interessanti.
     Sicuramente, e questa era una questione sulla quale si era ampiamente dibattuto in tempi non sospetti, l’intervento di soggetti pubblici potrebbe essere il più percorribile, perché l’area, per la sua ubicazione ed anche per le possibilità di agevole raggiungimento, è ideale per collocarvi uffici con finalità sociali, favorendo, altresì, una rinascita del quartiere. In questo senso sarebbe auspicabile l’intervento delle istituzioni locali per discutere un piano di rilancio per il vecchio ospedale, che si trova in una zona di grande pregio urbanistico.
     L’esito dell’incanto e della mancata aggiudicazione dell’intero lotto ripropone ora la necessità di rivedere l’assetto dell’operazione e di valutare un nuovo

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