L’OMICIDIO DI YARA, L'ANGOSCIA DELLA TRANQUILLITÀ
                                              di Pierluigi Piromalli

     Dopo oltre due anni dalla morte di Yara Gambirasio, l’inquietante ed irrisolto giallo che ha sconvolto l’intera comunità orobica e che ha richiamato l’attenzione degli organi nazionali di informazione potrebbe essere ad un decisivo quanto auspicabile punto di svolta.
     Le febbrili indagini condotte dagli inquirenti e dai genetisti, che hanno passato al setaccio i DNA di migliaia di persone, i filmati di telecamere, i tabulati telefonici, gli spostamenti, i contatti e quant’altro servisse per acquisire qualche utile indizio per le investigazioni, hanno proprio in questi giorni portato all’individuazione di nuovi scenari.
     Dopo numerosi rinvii processuali, resta ancora parzialmente irrisolta la posizione di Mohamed Fikri, il manovale che, all’epoca dei fatti, lavorò presso il cantiere di Mapello, presumibile teatro dell’omicidio: fu tra i primi sospettati dell’uccisione di Yara e venne fermato da un fulmineo blitz della polizia sul traghetto per il Marocco, salvo poi essere dichiarato estraneo alla pesante accusa; ora, il reato che viene contestato a Fikri è quello del favoreggiamento, che sarebbe supportato dalle intercettazioni sulle utenze telefoniche di quest’ultimo e che farebbe pensare ad un ruolo mai chiarito fino in fondo. La posizione di Fikri lascerebbe intendere che lo stesso, secondo i dubbi esternati dagli investigatori, possa aver assistito a qualcosa, ma non abbia mai inteso parlare.
     Certo è che la magistratura dovrà far chiarezza anche su questo intreccio, nella speranza che le indagini, concentratesi nell’alta Valle Seriana, consentano di individuare la donna che avrebbe intrattenuto una relazione con Giuseppe Guerinoni, scomparso alla fine degli anni 90 e sul cui DNA sarebbero state trovate le tracce che ricondurrebbero ad un presunto figlio illegittimo, verosimilmente ritenuto l’omicida di Yara.
     Si allargano a macchia d'olio le piste che gli inquirenti stanno seguendo a San Lorenzo di Rovetta, per individuare la madre del presunto assassino di Yara; proprio a Rovetta, nell’alta valle, si sta consumando una grottesca ricostruzione di intrecci extraconiugali che scandaglia la vita di tante persone, allo scopo di assolvere al desiderio bramoso di verità che l’opinione pubblica sta attendendo dopo anni di colpi andati a vuoto e di ipotesi sfumate nel nulla. Non si esclude neanche l’ipotesi di figli avuti all'interno di un matrimonio, perché la presunta relazione che Guerinoni avrebbe intrattenuto con la donna ad oggi ricercata

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