ereditare la pesante responsabilità che ancora oggi grava sulle spalle di Monti. La ragione del caos risiede, infatti, nella debolezza strutturale delle coalizioni e nel fatto che il governo di minoranza, che Bersani ha continuato a sostenere con la formula del “governo di cambiamento”, è considerato nel suo stesso partito una ipotesi irrealizzabile e pericolosa. Di conseguenza, si rafforza il sospetto che i papaveri di partito si stiano preparando al dopo, disperdendo le forze e lavorando sottotraccia per poi cercare di individuare una strategia nuova nell’ottica di future alleanze.
Occorre, adesso, se non altro per salvare il salvabile, prendere atto di questa modificata realtà, attrezzarsi con nuove proposte e nuove idee, rimettere al centro dei progetti politici l'interesse nazionale e avere il coraggio di rivedere anche scelte interne per dirigere l’azione di governo in una direzione univoca e convincente che possa far intravedere all’opinione pubblica spiragli di governabilità e di effettiva ripresa.
Se si rispettasse punto per punto il programma espresso nel discorso iniziale di Letta appena dopo la sua ascesa in Parlamento, ecco, l’Italia sì, potrebbe rialzarsi.
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