il proprio tempo a prescindere dai ritmi naturali, ma il proprio corpo non ha mai smesso di seguire questi antichi ritmi che lo accomunano a tutti gli esseri viventi della Terra; conoscere questi bioritmi ed assecondarli può aiutarci a vivere meglio, in modo più naturale ed armonico con l’ambiente circostante. Inoltre, seguire ritmi più naturali può darci una mano nella lotta contro i chili di troppo, per riposare meglio, per migliorare la nostra forma fisica e mentale e… la nostra efficienza sessuale!
Ovviamente, non si tratta di una scienza campata in aria o “inventata” da qualche bontempone, che nulla aveva da fare se non raccontarci di quanto è bello vivere in armonia con la natura, ma si tratta di una filosofia molto seria che ha una lunga storia, supportata da menti illuminate, le quali tanto tempo hanno speso per studiare, capire, dimostrare quanto la cronobiologia influisca sulla vita.
Il primo circo circadiano fu scoperto nel Settecento, studiando il movimento delle piante, e nel 1751, il botanico e naturalista Linnaeus progettò un orologio floreale utilizzando certe specie diurne di piante: organizzate in un modello circolare, esse indicavano lo scorrere del tempo con i movimenti dei fiori, che si aprivano e chiudevano in base al passare delle ore.
Nel 1924, Alexander Chizhevsky, laureando alla Scuola Medica dell’Università di Mosca, studiò i cicli degli organismi viventi in rapporto a quello solare e alle diverse fasi lunari, gettando così le basi di una nuova disciplina, l’eliobiologia.Eletto presidente onorario del Congresso Internazionale di Fisica Biologia, grazie agli straordinari studi pubblicati, egli fu però arrestato dal governo sovietico ed esiliato in Siberia durante la dittatura di Stalin, le sue pubblicazioni censurate e la sua ultima ricerca, relativa ai rapporti intercorrenti fra i cicli umani circadiani e i parametri sanguigni ed elettromagnetici degli eritrociti, proibita; essa venne pubblicata soltanto quarant’anni più tardi, nel 1973, con il plauso di tutto il mondo scientifico.
Un’altra sua importante pubblicazione, “L’influenza del Cosmo sulla psicosi umana”, fu censurata in Unione Sovietica, sebbene a tutt’oggi è presa come modello di riferimento nello studio dei ritmi circadiani.
Negli anni ’60, lo studio della cronobiologia conobbe un grande impulso: la scienziata Patricia de Coursey inventò la curva fase-risposta (PCR, Phase-Reponse Curve), un diagramma temporale che mostra come l’effetto di un trattamento è in grado di influenzare il ritmo circadiano, ad esempio l’insorgere del sonno in diverse fasi della giornata; in America, Franz Halberg, considerato il