Nel 1963, furono installate due nuove vetture, ancora più panoramiche.
L’ultimo aggiornamento è avvenuto nel 1987, ad un secolo esatto dalla costruzione dell’impianto, e la funicolare ha assunto così l’aspetto che oggi possiamo ammirare.
Oltrepassata la curva della Funicolare, incontriamo il convento di Santa Maria Matris Domini: fondato nel ‘200, ma ricostruito e modificato nel ‘400, questo edificio ospita oggi le suore domenicane di clausura. La strada ora si fa più ripida e, seguendo il percorso delle mura rinascimentali, arriva fino alla Porta Sant’Agostino.
All’angolo di via Pelabrocco, in prossimità della porta, sulla destra possiamo ammirare Palazzo Stampa, costruito tra il 1837 e il 1838 dall’architetto Ferdinando Crivelli, la cui facciata è decorata da un pronao (nei templi antichi era lo spazio fra la cella del tempio e le colonne antistanti, n.d.r.), retto da
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colonne ioniche in stile neoclassico; da notare la particolarità di questo palazzo, che non è situato in asse con il viale ma è rivolto verso il panorama di Città Alta, la quale, già a metà dell’800, era diventata uno scenario da ammirare.
Dietro questo palazzo ha inizio il primo dei borghi di origine medioevale, di cui vi vogliamo parlare, posto sulla direttrice che, dalla città bergamasca, conduceva a Venezia e alle valli: via Borgo Pignolo.
Il nucleo di questo borgo si sviluppò inizialmente intorno alla chiesa di Sant’Alessandro della Croce, per poi allargarsi nel corso dei primi del ‘500, quando furono costruiti tutti i palazzi patrizi, con i magnifici giardini siti al loro interno, che ancora oggi possiamo ammirare.
La via è interrotta subito da piazza Sant’Anna, uno spiazzo dominato dall’omonima chiesa costruita tra il 1841 e il 1856 dall’architetto Giuseppe |
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