dovunque ci sia da “succhiare”, che mi richiamano anche la potenza dell’invidia che regna nei palazzi del potere, come Dante nell’Inferno ricorda incontrando Pier delle Vigne nel canto dei suicidi “La meretrice che mai da l'ospizio/ di Cesare non torse li occhi putti,/ morte comune e de le corti vizio,// infiammò contra me li animi tutti;/ e li 'nfiammati infiammar sì Augusto,/ che' lieti onor tornaro in tristi lutti”. [Inferno, XXIII, 64-69]
     Pier delle Vigne era il segretario particolare di Federico II, accusato di tradimento e suicida dopo essere stato arrestato. Per Dante è innocente dal momento che non lo pone tra i traditori, peccatori più gravi che non i suicidi…
     Ho già citato altre volte il “volgo disperso che nome non ha” del Manzoni nel coro dell’Adelchi, che attende dai Franchi la libertà o il “popolo” del 5 Maggio, che si impegna per il proprio riscatto. Potrei paragonare il popolo di Pontida o, oggi, i grillini o chi versa addirittura 2 euro per partecipare a primarie, in cui è possibile (più o meno…) scegliere i candidati da votare per il Parlamento al popolo del 5 maggio? Ma proprio in politica sono destinati a sopravvivere solo le sanguisughe e gli incapaci? Certamente è difficile riuscire; ma provare a cambiare facce, a scegliere chi è nuovo davvero, nonostante sia anche assurdo disperdere i voti nei partitini? Ma come mai i Bersani, i Berlusconi, i Monti invitano a non votarli?
     Spero di non avervi annoiato con le mie citazioni e di aver risvegliato qualche ricordo scolastico che in fondo è anche alla base della saggezza del popolo.
     Ci sentiamo il prossimo mese per commenti popolari sui risultati.
                                                                       gaudens@live.it

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