A noi dell’Europa ce ne può fregare nulla, ma agli altri Paesi di noi no e non possiamo pensare che questo non influisca sul nostro status sociale, quindi siamo obbligati ad essere presenti; essere presenti significa poter dire la nostra e fare “il nostro interesse”. Un personaggio come Monti è forse l’unico oggi a poterci rappresentare. Anche la questione dello spread, a noi deve interessare una sola cosa: se resta basso paghiamo meno interessi? Sì. Bene. Quando compriamo un’auto usufruendo di un finanziamento vorremmo il TAEG più basso possibile? Sì. Bene. Quando chiediamo un mutuo per la casa, vorremmo innanzitutto che ci venga erogato e poi che abbia le condizioni migliori possibili? Sì. Bene. Se lo spread è basso tutto questo è possibile, che cosa ci interessa di tutto il resto? Sappiate solo questo, con lo spread sotto ai 300 punti possiamo risparmiare, in tre anni, quasi tre manovre finanziarie. Una manovra finanziaria è indicativamente di 10 miliardi di euro.
     Passando al Movimento 5 Stelle, di Beppe Grillo, molti punti del loro programma possiamo dire che coincidono con quello di Monti, ma anche con quello del Partito Democratico. Mentre siamo tutti d’accordo che al M5S manca una figura di riferimento e l’esperienza per portare avanti delle idee, tutto sommato, buone. E allora a che cosa può servire? Crediamo che volendo cambiare, volendo votare una faccia nuova, M5S è l’ideale come voto di protesta, il quale, tuttavia, non significa che sia sprecato, anzi. Votare il M5S significa dare forza a coloro che, più di chiunque altro, vogliono fare le pulci al Governo, equilibrare le cose, insomma, denunciando gli inciuci ed impedendo gli sprechi economici a seguito di leggi e leggine at persona. Di sicuro non avremo sprechi di denaro con il M5S, il che non guasta.
     Vi faccio notare solo questo: il M5S è l’unico che si presenta alle politiche da solo e da solo, secondo i sondaggi di fine gennaio, ha ben il 12% delle preferenze. È il quarto partito (movimento), ma questi 12 punti sono tutti suoi, senza alleanze, senza coalizioni, è un grande risultato.
     In conclusione, vi lascio delle constatazioni concrete al fine di poter riflettere.
     Le tasse sono come un’auto turbo, schiacci il pedale dell’acceleratore ora, ma la spinta ce l’hai un po’ dopo, posticipata. La pressione fiscale del 2012 è frutto delle manovre varate dal governo Berlusconi precedentemente. Questo aumento della pressione fiscale pesa per il 67% dalle scelte di Tremonti.
     L’IMU è una tassa pensata e realizzata dai governi precedenti a quello tecnico di Monti, la quale doveva entrare in vigore nel 2014. Monti ha dovuto anticipare di un anno la sua applicabilità in quanto l’Italia aveva necessità di fare cassa. È

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