I vostri live spaziano dall'apertura di concerti di gruppi affermati, quali gli Afterhours, ad esibizioni in locali e festival, dove vi trovate meglio?
(Matteo) “Sono sicuramente due cose diverse. Innanzitutto, premetto che Le Capre non hanno mai suonato con gli Afterhours, perché Le Capre nascono dopo 10 anni di un progetto, i Mercuryo Cromo, e a volte queste due storie si confondono, però, se Le Capre avessero suonato con gli Afterhours, gli Afterhours si ricorderebbero sicuramente di noi!” ...e qui partono risate, applausi e grida ‘taglia, taglia!’… “Come dicevo, si tratta comunque di due cose diverse, sicuramente non ci piace l'idea di suonare in un ristorante, magari cinese, però i piccoli locali ‘intimi’ possono far uscire delle cose che un palco ‘gigante’ non permetterebbe, così come il palco ‘gigante’ riesce a tirar fuori delle sonorità che non possono esserci in un piccolo locale. Diciamo che in generale ci piace esibirci ovunque esista un impianto audio adeguato.”
Cosa significa per voi partecipare al progetto “Appropolipo records”?
(Stefano) “Progetto è una bella parola, vuol dire molto, poterci essere, sguazzare, creare, che siano iniziative, che siano altri tipi di azioni, movimenti, o altro, con persone che sono sulla nostra stessa lunghezza d'onda è motivo di grande stimolo, per cui il movimento che si vuole creare è qualcosa di lungimirante nel senso che siamo partiti con i piedi molto per terra, senza strafare e pian piano vengono fissati i tasselli per crescere tutti insieme.”
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(Giuseppe) “Secondo me è una ‘figata’ e noi siamo ultracontenti, perché per la prima volta c'è un collettivo che fa musica, promuove musica, porta avanti musica e non logiche commerciali per vendere in qualche modo musica e prodotti pseudo-musicali. Tutte queste logiche noi le stiamo ignorando, noi vogliamo fare musica, vogliamo farla conoscere, far |
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conoscere i gruppi che la fanno, far conoscere le persone che ci stanno dietro e che lavorano in questo mondo partendo da una forma che non è una logica |
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