fanno un colloquio con la loro referente adozioni e la Referente del Centro Adozioni per la Tutela Minorile, dove vengono fornite tutte le informazioni aggiornate sui minori, cerca di suggerire dei consigli agli aspiranti genitori in attesa trepidante ed emozionatissimi. Presso la famiglia affidataria, il minore è già stato preparato, quindi è lì in attesa di conoscerli.”
     “Il primo incontro è magico, sia per la coppia adottiva sia per il minore, anche quando esso rimane un po’ timido o diffidente, specialmente se si parla di bambini più grandi, in ogni caso, rimane un momento speciale. Il primo istante è unico ed è la fase più magica che si possa vivere durante tutto il percorso adottivo. Quando i genitori e il figlio si vedono per la prima volta, scatta qualcosa, un’alchimia speciale attorno a questo momento carico di emozioni.”
     “Per la prima visita noi consigliamo sempre di non fermarsi mai per troppo tempo e data la grande emozione che si concentra in tutti quanti, consigliamo di fermarsi per un’ora o un’ora e mezzo al massimo. Durante questo tempo si prende una bibita o si mangia qualcosa, ospitati dalla famiglia affidataria, che, nella maggior parte dei casi, è collaborante e ci dà anche una mano. Purtroppo, ci sono delle situazioni in cui la famiglia affidataria non è collaborativa, ma comunque, con la nostra presenza costante, questa situazione si può superare.”
     “Al momento dei saluti domandiamo sempre al minore se ci vuole rivedere il giorno dopo e gli chiediamo cosa vuole fare o dove vorrebbe andare ed iniziamo a progettare il prossimo incontro. Al secondo incontro si allunga il tempo di permanenza con il minore e così per i giorni successivi, fino ad arrivare alla fine della quinta o sesta giornata trascorsa insieme tutto il giorno. L’obiettivo è quello di conoscersi il più possibile per poter decidere responsabilmente di andare dal Giudice Tutelare a decretare l’Affido Preadottivo, il quale prevede un periodo di trenta giorni da trascorrere in Ungheria con il minore.”
     Come prosegue il percorso di conoscenza tra il minore e la nuova famiglia affidataria?
     “Nel momento in cui viene rilasciato il primo decreto, che riguarda appunto l’affido preadottivo, i coniugi e il minore iniziano questo periodo di convivenza preadottiva presso un’ abitazione, che può essere un appartamento o una casa in affitto. Durante questo mese, i coniugi vengono sempre seguiti, ricevono visite domiciliari dai collaboratori delle province una volta a settimana e in alcuni casi solamente un paio di volte al mese, dipende dall’andamento. Il referente, invece, cerca di essere sempre disponibile o raggiungibile telefonicamente, per seguire la coppia e i minori.”

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