AEROPORTO DI ORIO: SUBENTRA LA V.A.S.
                                              di Pierluigi Piromalli

     La stagione estiva ha scosso il torpore dell’amministrazione cittadina ed ha indotto il consiglio comunale ad approvare un ordine del giorno, con il quale si è chiesto al Sindaco di attivarsi nelle sedi opportune, per mettere un freno allo sviluppo dell'aeroporto orobico, da sempre fortemente osteggiato dagli agguerriti comitati dei residenti, che hanno eretto barricate a difesa dei propri diritti alla quiete e alla salute. Sul punto, il presidente di Sacbo, Miro Radici, ha precisato che la società di gestione ha sempre rispettato le regole di espansione e l’intendimento è quello di non venir meno all’impegno assunto, senza tuttavia pregiudicare lo sviluppo dello scalo, fiore all’occhiello dell’economia locale e infrastruttura sulla quale puntano, uniti, sindacati e mondo imprenditoriale.
     Se da una parte il Comune di Bergamo ha espresso valutazioni che sembrerebbero contrapporsi alle strategie di crescita dell’aeroporto, facendolo ovviamente nelle vesti di soggetto rappresentativo del territorio e delle comunità amministrate, dall’altra la società di gestione deve ragionare secondo i propri interessi e la propria autonomia gestionale, orientando le scelte verso una crescita costante e redditizia.
     Lo scontro, che scontro in realtà ancora non è anche se i soggetti interessati sono divisi da obiettivi diversi, pone di fronte parte della collettività, la quale, da lustri, chiede l’inibizione dei voli e l’individuazione di fasce protette a tutela degli abitanti dei quartieri e dei paesi più colpiti dal sorvolo degli aerei e gli azionisti di Sacbo, compresi fornitori e dipendenti, portatori di interessi soggettivi e che dalla struttura traggono vantaggi. Agli amministratori si chiede di ricercare una sintesi tra le rispettive posizioni e, in questo senso, ostacolare lo sviluppo di una attività che genera significative ricadute economiche, rischiando di diventare controproducente per l’intera comunità orobica, la quale oggi sicuramente beneficia della presenza dell’aeroporto.
     Radici, pur comprendendo le doverose e forse inevitabili osservazioni del Comune, ribadisce che Sacbo ha tutti i diritti, ma anche i doveri, di un'impresa e considerare un’ipotesi di ridimensionamento, come quella di vietare i voli notturni, appare un proposito probabilmente impraticabile. La Sacbo è, infatti, una società per azioni con fini di lucro e con scopi ben precisi, indicati dall'oggetto sociale, ma ciò chiaramente non equivale a giustificare qualsivoglia scelta imprenditoriale rivolta a perpetuare una situazione di disagio febbrilmente denunciata dai numerosi comitati dei residenti.

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