L’ESTATE È ANCORA UN PERIODO SPENSIERATO DI RIPOSO?
di Gaudenzio Rovaris
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23 giugno: è estate! Con l’arrivo del caldo non si raffreddano certo i grossi problemi che ci attanagliano.
Il calendario sta per dare il via ufficiale all’estate, ma il caldo da qualche giorno ci tormenta un pochino. Come siamo noi uomini: fino a poco fa ci lamentavamo del clima che di primaverile non aveva proprio alcunché; ora sbuffiamo per il caldo e ce ne lamentiamo… Mah!
I veri problemi ci vengono prospettati invece dai telegiornali: sono ripresi in massa gli sbarchi di immigrati in cerca di una vita migliore, l’Europa ha iniziato l’iter che ci porterà a multe salate per la mancata soluzione dello smaltimento della pattumiera a Napoli o per intrallazzi nelle definizioni delle quote latte, ogni giorno i nostri posti di lavoro diminuiscono, molte aziende delocalizzano, i nostri ragazzi stanno perdendo la fiducia nel domani che li aspetta, molti, troppi, si rassegnano e non cercano più un lavoro, la scuola e la ricerca sono in grossi affanni…
Proprio oggi, 21 giugno, il presidente Letta nell’incontro con la stampa straniera ha comunicato di essere contento del procedere del Suo programma, che l’Italia è sulla buona strada e ce la farà senza aiuti comunitari, ecc, ecc; mentre la Confindustria sollecita ogni giorno a gran voce meno parole e più fatti.
L’ottimismo dell’onorevole Letta sembra molto alla convinzione dell’onorevole Berlusconi, quando proclamava che non si era in crisi e subiva una quantità di critiche dall’allora opposizione. Forse una voce più suadente e convincente è quella di Papa Francesco, che continua a predicare la speranza, ad invitare ad una maggior giustizia e alla riflessione i potenti, ma anche tutti noi. Io, che ho la fortuna di godermi la pensioncina da statale e di permettermi un po’ di vacanze, noto meno gente in giro, spiagge meno affollate e, soprattutto, dove ci sono i bagni attrezzati: sembra proprio finita la belle époque delle Rimini e delle Riccione, anche se, a prima vista, si possono vedere pizzerie strapiene nei fine settimana (ma quante hanno chiuso i battenti?) o aeroporti affollati (ma con voli charter o low cost) che spesso sono diretti verso Paesi dell’Est, patria di badanti e non proprio di vacanzieri, che ormai vendono offerte verso le grandi capitali previste su un fine settimana.
Con quanto sopra stride l’analisi sociologica dell’ISTAT, la quale afferma come i ricchi siano diventati più ricchi e i poveri più poveri. Sembra di sentire la voce
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