le quali sono particolarmente efficaci nell'uccidere data la loro entità gassifica. Potrei anche capire due eserciti che si scontrano, ma contro la gente innocente...
     Altro caso, di minore spessore naturalmente, è quello degli Joint Strike Fighter F35: vi siete mai infuriati per un reso che non riuscite a restituire? Vi siete mai sentiti impotenti di fronte alla rabbia generata dal non riuscire ad ottenere rispetto per i propri diritti? Immagino di sì, quindi non andreste da un concessionario ad acquistare una auto per la quale il venditore vi ha elencato scrupolosamente tutti i difetti, alcuni dei quali che ne compromettono addirittura l'uso. Bene, l'Italia sta facendo esattamente questo, acquistare esattamente novanta caccia F35 meno tre, sì perché, di recente, l'attuale Governo Letta è riuscito a negoziare il reso di tre di questi. Non è molto, sono circa trecento milioni di euro, tuttavia, gli altri li acquisterà.
     L'Europa, invece, ha fatto marcia indietro, non ne acquisterà uno solo,

.........a cura di Graziano Paolo Vavassori - Direttore Responsabile

Inghilterra, Francia, Germania, hanno detto NO!, l'Italia invece plaude e giustifica addirittura la scelta. Eppure non sarebbe stato poi così difficile, anche perché rinunciare al contratto firmato con gli Stati Uniti non comporta multe. Ma è mai possibile? È così semplice... Si deve inviare una comunicazione scritta nella quale si notifica che si intende uscire dal consorzio ed è fatta, a patto di mantenere gli impegni economici che questo comporta fino alla data di consegna degli aerei.
     Fino ad ora abbiamo già speso ben tre miliardi e mezzo di euro per la realizzazione di un impianto di assemblaggio, sito a Cameri, in provincia di Novara, delle ali di questo F35; in verità, noi ne realizziamo una parte e le consegnamo complete, ma altri componenti di esse ci giungono dall'Italia, da uno stabilimento di proprietà degli USA, e la verniciatura, molto particolare, di questo sofisticatissimo velivolo da guerra, idem, sempre da noi e da tecnici americani, come a dire che non si fidano di noi (non a torto?).
     È indubbio che non è una scelta oculata acquistare un qualcosa di difettato, - in fondo all'articolo vi spiego in dettaglio di che cosa si tratta, - ma quali sono in sostanza i vantaggi di questa operazione? 200 posti di lavoro. Cosa!!! 3,5 miliardi di euro per soli duecento posti di lavoro... non ho parole... Assolutamente potevano essere investiti in maniera diversa, salvando magari quelle piccole imprese che chiudono le porte alle centinaia di dipendenti ognuna, i quali, sommati, fanno decine di migliaia di potenziali disoccupati su oltre tre milioni che sono a casa... e il bello è che i sindacati plaudono.
     Ora vengo alle considerazioni finali. Secondo me è piuttosto palese che la guerra è un beneficio per tutti. L'Italia è il secondo produttore nel mondo di armi e non mi pare che produca solo per se stessa, esporta il prodotto come molte altre industrie; Idem gli altri Paesi, ma dove finiscono? Nelle mani di chi ha bisogno,

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