Il protagonista assoluto dell'opera non è forse però, come verrebbe da credere, solo il mare. Il mare è lo sfondo sempre presente. Se è immobile e tranquillo, anche a riva la vita procede lenta e regolare, ma quando infuria la tempesta, anche le persone ne risentono, le cose cambiano, vengono stravolte e come d'incanto una fanciulla scoprirà l'amore, un uomo assaporerà il gusto della vendetta, una donna abbandonerà il proprio amato
il mare c'è, sconvolge e influenza i destini, come un quadro romantico il cui paesaggio diviene specchio di un sentimento. Ma il vero protagonista, dicevamo, è l'uomo, l'uomo indagato nella sua psicologia più sottile, l'animo scandagliato con maestria e profondità. Forse ci si può riconoscere in ognuna delle persone rappresentate dalla penna di Baricco, in quanto più che personaggi, questi paiono reclamare, con la loro vitalità, un'esistenza vera e propria, sembrano vere persone esistenti: tutti noi possiamo riconoscerci in loro, perché rappresentano una ricerca che da sempre caratterizza l'agire umano, un goethiano streben, ovvero la volontà di andare oltre i confini della realtà e travalicare nel sogno, per quanto a volte infantile o decisamente irrealizzabile. Non a caso qui gli unici due bambini presenti paiono essere gli adulti: sono loro che gestiscono la locanda, i conti, e in molte occasioni si dimostrano molto più razionali degli ospiti. L'infanzia non esiste più, ormai. È rappresentata invece dagli ospiti che sono concentrati in attività paradossali ma che danno senso alla loro vita, come i tentativi affannosi e forse inutili, chiaramente non per loro, di realizzare un sogno. La locanda perciò è metafora delle fantasie irrealizzabili e impossibili e come tali vanno considerate, non dimenticate, al fine di dare colore alla realtà di tutti i giorni. La dimensione onirica e giocosa dell'infanzia viene spesso dimenticata, ma Baricco sembra voler ricordare come sia invece legittimo riappropriarsi di quei sogni senza vergogna né timore, perché è l'unico modo per giungere ad un'esistenza vissuta pienamente, con entusiasmo.
Al termine del romanzo la locanda pare frantumarsi in mille pezzi. È così che accade quando i sogni, nella loro inconsistenza, incontrano il "Vero". "Sì", ci dice Baricco, "i sogni vengono accantonati", ma la locanda Almayer, con le nostre speranze forse insensate ma gioiose, sarà sempre lì, in un angolo del cuore, pronta a farci sognare trasportati dal mare, un mare che forse ci piacerebbe saper disegnare.
Francesca Redolfi
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