VOLO A VELA - un'esperienza da ripetere di Graziano Paolo Vavassori
Questo articolo è dedicato a tutti coloro ai quali, da poco, io non vi faccio più parte: "coloro che non hanno mai volato!"
L'estate fornisce moltissimi spunti per divertirsi. Complice il bel tempo, ci si dedica ad attività che durante la stagione fredda non possono essere svolte. Ho scelto di volare non solo in quanto non l'avevo mai fatto, ma perché mi sono lasciato convincere dal mio caro amico René. Ha conseguito il brevetto di volo nel 1988 e da allora è un instancabile pilota del "volo a vela". Mi riferisco agli alianti, quegli aerei senza motore che, trainati ad una certa quota da un velivolo a motore, sfruttano le correnti ascensionali, chiamate anche termiche, per salire di altitudine il più possibile e veleggiare più a lungo nel tempo.
René è iscritto da sempre al campo volo di Valbrembo, denominato "Aeroclub Volovelistico Alpino" (AVA, www.2fly.net). Fondato nel 1969 da Sergio Aldo Capoferri e presieduto oggi dal figlio Sergio, conta circa 150 iscritti. AVA offre tutti i servizi degni del nome, dalla piscina ai campi da tennis, dal bar alla spaziosa piazzola per campeggiare, in quanto alcuni iscritti provengono persino dalla Svizzera, ma torniamo alla mia prima esperienza di volo.
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