Lo scopo di questo sport è quello di "stare in aria" il più a lungo possibile, ma è anche quello di spostarsi per andare a vedere luoghi diversi. Il pericolo è rappresentato dalle catene montuose. Sebbene siano la causa principale delle termiche, per essere superate e per poterle varcare di nuovo lungo la strada del ritorno è necessario avere una certa altitudine di sicurezza, ovvero si deve fare i conti con la percorrenza come se le termiche non esistessero più, altrimenti, se effettivamente si verificasse questa anomalia meteorologica, ci si ritroverebbe a dover fare il cosiddetto "fuori campo", ovvero un atterraggio di fortuna, sempre che esista un luogo adatto, altrimenti ci si lascia la pelle. Noi siamo arrivati a quota 1.500 metri, così abbiamo potuto sorvolare il Resegone, ma le condizioni climatiche non ci hanno permesso di alzarci oltre a causa del tetto nuvoloso troppo basso. Il Resegone, come grande camminatore, lo conosco bene, ma visto dall'alto è tutta un'altra cosa; così come le nuvole. In montagna può accadere di entrare addirittura in una nube, ma è come se fosse nebbia. Da un velivolo, vedersele passare a pochi metri sopra la testa, nel silenzio del volo, fa nascere il desiderio di toccarle, di prenderle, ma le nuvole sono come l'amore: "puoi vederle, puoi sentirle, ma non potrai mai prenderle".
     Fosse stato per me non sarei più sceso, soprattutto dopo che René mi ha insegnato a virare correttamente, ma dopo tre ore di volo, considerando il tipo di aliante e la giornata instabile, siamo stati molto fortunati a farci questa lunga passeggiata volante, così sorvoliamo Bergamo e ci rechiamo nei pressi della pista, dove la trasvoliamo fino a scendere a quota 400 metri, al di sotto della quale si effettua la prenotazione via radio per l'atterraggio. Allo scopo servono i diruttori


alari, che si estraggono per diminuire l'efficienza di volo, al fine di perdere quota più velocemente. L'indicazione per atterrare è "due zero"; significa che si deve allineare la rotta di atterraggio posizionando la bussola sul 20, circa a est sud-est. In questo modo l'atterraggio avverrà parallelo alla pista. Atterraggio.... piuttosto brusco direi, invece si tratta del fatto che non ero pronto, René non mi aveva avvertito che atterrando nella zona erbosa della pista ci saremmo fatti un ballo sulle buche. Ragazzi, si atterra a 100 km/h, non è poco.
     Appena uscito dall'aliante gli ho chiesto quand'è che mi porta di nuovo in volo... Se si volesse intraprendere la pratica di questa disciplina, a brevetto acquisito, età minima 16 anni, non è costoso: con 2.000,00 € l'anno si diventa soci e si usufruisce dei servizi del club, nonché vi è compresa l'assicurazione ed il noleggio dell'aliante. Sono esclusi i costi di traino in quota del velivolo, circa 30,00 € a decollo; riflettendoci bene è meno di quanto si spende all'anno, tra benzina, tagliandi, prodotti di consumo, bollo ed assicurazione, per una Maxi moto; ne so qualcosa.

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