OGM: ancora non possiamo scegliere...
                                               di Giorgia Giansoldati

     Ogni volta che andiamo a fare la spesa, ci chiediamo se siamo certi del cibo che portiamo sulla nostra tavola. I prodotti OGM, Organismi Geneticamente Modificati, stanno arrivando sugli scaffali dei supermercati, dai fruttivendoli, al bar, nelle mense. Come poter essere sicuri di identificarli e fare una scelta consapevole in merito all'introduzione nella nostra dieta di questi alimenti?
     Stando alla nuova normativa europea in vigore dal 18 aprile 2004, la presenza di organismi geneticamente modificati è indicata sull'etichetta dei singoli prodotti. Inoltre, soprattutto per quanto riguarda mangimi e prodotti agroalimentari, d'ora in avanti devono avere indicata la rintracciabilità della filiera riproduttiva, l'etichetta specifica per OGM e la relativa concentrazione percentuale, nel caso superi la soglia di tollerabilità dello 0,9%. Sicuramente è un notevole passo avanti e non potrà più succedere ciò che avveniva prima, ovvero che fossero importate le materie prime OGM o contenenti una percentuale di OGM per poi essere trasformate e rivendute senza che noi consumatori fossimo a conoscenza di ciò che celava il prodotto acquistato. A tutt'oggi esistono comunque delle carenze normative, poiché non è ad esempio previsto l'obbligo di etichettatura per i prodotti derivati da animali nutriti con OGM, quali carne, latte e uova, ma se non supera la soglia dello 0,9%? Significa che mangeremo un prodotto OGM senza saperlo.
     Sull'argomento molti dibattiti sono stati aperti. Non è ancora stato dimostrato che sotto questo livello di percentuale si possano verificare problemi, come le intolleranze alimentari, ma è altresì vero che non è stato provato che gli alimenti geneticamente modificati non siano in qualche altro modo dannosi per la nostra salute, specie sul lungo periodo. È una battaglia ancora aperta quella tra i consorzi per la difesa dei consumatori e gli enti che ci governano, pressati dalle società produttrici di alimenti OGM, in quanto i primi vorrebbero che in etichetta fossero indicate anche le più piccole ed insignificanti quantità presenti nei prodotti, poiché il cittadino deve avere la possibilità oggettiva di decidere ciò che vuol mangiare, mentre i secondi insistono nel sostenere che le percentuali inferiori allo 0,9% sono irrilevanti e talvolta difficili da rintracciare nell'alimento. Come fare dunque per essere sicuri di non acquistare prodotti OGM? Fare molta attenzione alle etichette e se possibile comprare prodotti provenienti da agricoltura biologica, che non utilizzano pesticidi, diserbanti, OGM e quant'altro. Questa attenzione và prestata soprattutto per quanto riguarda i cereali importati dagli Stati Uniti, i maggiori produttori mondiali di questi alimenti, i quali non hanno mai separato i cereali OGM dai tradizionali: tutta la soia ed il mais statunitense, quindi, sono da sempre misti.

      pagina 01 di 02
 
 
 
 
 
   
Infobergamo® - www.infobergamo.it è un prodotto H.S.E. - Leggi la nostra CDD - Validazione XHTML - CSS
Autorizzazione Tribunale di Milano n.256 del 13 aprile 2004. Vietata la riproduzione e la riproposizione non autorizzate di testi ed immagini.
OGM, Organismi, Geneticamente, Modificati, Normativa, Europea, Danni, Dna, Precauzioni, Etichette, Stati Uniti, Giorgia, Giansoldati