Un'ulteriore prova a supporto di questa teoria, che vuole i cerchi come scherzi, la offrì il CICAP, Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale, il quale volle verificare la cosa in prima persona grazie a un'occasione offerta dal mensile "Focus", che sponsorizzò l'operazione e rimborsò il proprietario del campo a cui sarebbe stato inevitabilmente danneggiato parte del raccolto. Il campo adatto venne trovato nei pressi di Adria, in provincia di Rovigo, grazie alla disponibilità dell'Azienda agricola Vendemmiati. Prima di realizzare l'opera nel campo, venne fatto un disegno sulla carta; successivamente fu sufficiente piantare un paletto nel terreno, legarvi una corda e girare in tondo per delimitare il perimetro del primo cerchio. Poi, con un rastrello vennero abbassate le spighe all'interno del cerchio, le quali non si spezzarono. Per le linee di collegamento fu sufficiente tendere le corde ed abbassare le spighe tenendovisi vicini. Nel giro di un'ora, il disegno nel grano venne realizzato e pubblicato sul numero di Focus del luglio '99. Il mistero dei cerchi nel grano sembrava dunque essersi rivelato solamente come uno scherzo astuto ed elaborato e questa rimase l'ipotesi più accreditata fino al ritrovamento del "megapittogramma", così è stato definito, di Chilbolton, avvenuto nel 2001, anno in cui venne svelata la burla. Il 19 agosto di quell'anno, in un campo di grano nei pressi dell'Osservatorio radioastronomico di Chilbolton, nell'Inghilterra meridionale, comparve quello che a buon titolo si può definire il più originale pittogramma nel grano mai realizzato finora. Quello che si presentò agli occhi degli osservatori era una copia del famoso messaggio inviato nel 1974 dal radiotelescopio di Arecibo in direzione dell'ammasso stellare M13, nella costellazione di Ercole, che comprende diverse centinaia di migliaia di stelle. In quella occasione, i radioastronomi del progetto SETI, Search for Extraterrestrial Intelligence, vollero lanciare una sorta di "messaggio in bottiglia", nella speranza che prima o poi qualcuno lo potesse raccogliere e magari rispondere. Come è giusto che sia, i responsabili del SETI chiamati ad osservare il disegno, oltre ad averne evidenziato svariate differenze rispetto all'originale, preferirono dichiarare l'impossibilità di catalogarlo come una "risposta aliena", adducendo svariate motivazioni del tutto valide. Sempre nello stesso anno, il 12 Agosto, venne rinvenuto un altro pittogramma, nella zona di Milk Hill, nel Wiltshire, Inghilterra: 410 elementi distribuiti su oltre 93 chilometri quadrati di campo, una vera e propria opera d'arte. L'ipotesi di un intervento non umano, ricominciò a prendere piede.
Vediamo ora più nel dettaglio le caratteristiche che sembrano distinguere i cerchi originali da quelli umani. Ci sono tre punti chiave: la fisica, la chimica e gli insetti.