T. Gamba, E. Lanfranchi e M. Mazzoleni sono le persone con le quali ho interagito per preparare l'Infoinserto sull'AVIS. Ho investito tantissimo tempo, impegno, sacrificio ed anche denaro, al fine di offrire un servizio alternativo d'informazione sull'AVIS gratuito per il lettore, gratuito per l'AVIS stessa ed ho dato la mia disponibilità a collaborare attivamente nel gruppo AVIS Giovani, in quanto donatore, al solo prezzo di un articolo al mese da pubblicare nel loro Infoinserto per tenerlo aggiornato. Il pezzo andava preparato dalla Mazzoleni, in totale coerenza con il proprio lavoro: addetta stampa AVIS Bergamo. Per i primi due mesi l'entusiasmo era infinito, poi, chissà perché, tutto è finito, hanno smesso di mandarmi gli aggiornamenti. Mi lascia l'amaro in bocca questa vicenda, perché l'AVIS non è un ente a scopo di lucro, farne parte, promuoverlo, significa fare del bene al prossimo e chi ne fa parte chiaramente è un volontario e dovrebbe credere in ciò che fa. Infobergamo.it, con i suoi lettori ben oltre le aspettative della sezione on-line dell'AVIS di Bergamo, avrebbe continuato a portare un messaggio in più di solidarietà.
Stessa fine hanno fatto la bacheca della Team Italia e quella della Confesercenti. Lo scopo è stato ben meno nobile, tuttavia lo spirito di gratuità era identico. Insomma, nessuno ha chiesto loro dei soldi, né favori vari, come un link per il giornale nel loro sito internet, tanto più che a numero di accessi sono ben oltre la metà dei nostri. Tuttavia, pochi mesi ed i miei sforzi di dare qualcosa in più al lettore e di permettere loro di avere clienti in più sono andati in fumo. Quel che maggiormente mi rattrista è il tipico comportamento bergamasco che ha contraddistinto la conclusione dell'Infoinserto dell'AVIS e delle due bacheche: la mancanza di coraggio nel prendere in mano il telefono e dire "Egregio Direttore Responsabile, non me ne frega più nulla della sua bacheca. Grazie!"
Ci vuole tanto? Normalmente no, ma nell'animo superficiale del bergamasco tipo, una simile prova di coraggio è ben oltre le proprie capacità. Ad un certo punto, dopo ripetuti richiami tramite mail, ho dovuto intuire, dato che da parte loro non mi sono giunte due parole di chiarezza, che il loro interesse per la mia iniziativa era scemato.
"toBlogger", la rubrica dinamica per inviare messaggi, lettere, a singole persone con password o aperti, non ha dato i risultati sperati, tuttavia per me non è stata affatto una sorpresa. Se la parte commerciale avesse dato dei riscontri positivi, avrei investito parte di questi per pubblicizzare la rubrica sui quotidiani locali e sulle locandine. L'iniziativa gratuita sarebbe stata un servizio utile e per certi aspetti divertente, non vedo cosa ne avrebbe impedito il successo se non la mancanza di una adeguata fonte pubblicitaria al fine di rendere pubblico il servizio. Se è vero che il rapporto è di 1.000.000 = 1.000, ovvero su 1.000.000 di iscritti al massimo ci si può aspettare una partecipazione dinamica di 1.000 di loro, su un massimo di 12.000 lettori non ci si può attendere un riscontro superiore alle 12 persone al mese, ovvero circa quanto ricevo in media sotto forma di e-mail al giornale. Sapevo evidentemente da subito che affidando al caso l'implementazione della rubrica non sarebbe partita. Pazienza!