BERGAMO JAZZ 2005 - Teatro Donizetti
                                              di Francesco Albanese - Fotografia Elena Viola

     Dal 18 al 20 febbraio si è svolta la 27ma edizione del Bergamo Jazz, al Teatro Donizetti. Una versione ridotta rispetto agli appuntamenti precedenti, ma che ha visto una partecipazione di artisti di fama internazionale. Il primo appuntamento è stato dominato dalla splendida Dee Dee Bridgewater, la quale ha presentato il suo nuovo album "J'ai deux amours" (Universal) pieno di fascino ed in grado di ricreare nell'uditorio l'atmosfera e la nostalgia di un momento d'oro della canzone, omaggio alla canzone francese e ad un idea romantica di vecchia Europa che riesce ancora ad incantare non solo gli Americani, ma anche noi che di questa Europa facciamo parte. Dimensioni esotiche per "La mer" di Trenet e grande interpretazione personale con "Ne me quitte pas" dove viene fuori la padronanza del palcoscenico di una grande artista. La Bridgewater reinterpreta e rivive melodie indelebili nella mente del grande pubblico lasciando ai margini il vocal jazz di cui è una delle massime interpreti contemporanee. Le sue movenze feline e la sua grande presenza scenica riempiono il palcoscenico con una cornice strumentale minima, dove accanto alla chitarra e alle percussioni domina la fisarmonica. Un grande ritorno di un'artista che in diversi momenti del concerto dimostra di non aver perso la capacità di modulare e plasmare il suo canto con la sua potente voce. Scontato il finale di grandi applausi con "La vie en rose" dove per un attimo un brivido scuote tutto il pubblico nell'indimenticabile ricordo di Edith Piaf che Dee Dee Bridgewater riesce a far rivivere. Grazie di essere tornata Dee Dee; ci sei mancata!

     Anche Gianluigi Trovesi e Gianni Coscia hanno presentano il loro nuovo album "Round about Weill" (ECM) nato da una lettura dell'opera di Weill Ascesa e caduta di

Mahagonny scritta tra il 1927 e il 1930. Il duo italiano si muove sicuro e tranquillo sul palcoscenico del Donizetti forte di una esperienza artistica e musicale pluridecennale. La loro musica trasmette tranquillità e serenità mentre le note si susseguono una dopo l'altra incastonate nella melodia che questi due maestri riescono a creare. È una musica ricercata, frutto di un lavoro profondo di chi ama la musica e che sa ricreare atmosfere interiori. Nella conferenza del giorno dopo, presso la Galleria di arte moderna e contemporanea in via San Tomaso, i due artisti hanno rivelato la difficoltà di rileggere la partitura dell'opera ispiratrice e dello studio profuso per realizzare l'album.
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