LE DIFFICILI ACQUE DELL'AMMINISTRAZIONE
                                              di Francesca Frosio

     "Quattroruote". L'editoriale di novembre. Il direttore, Mauro Tedeschini, lancia la prima pietra nell'acqua. Polemizzando contro la proposta del superbollo per le auto inquinanti, la definisce una barzelletta, come quella a proposito della destinazione delle somme pagate per le contravvenzioni. Qui ci facciamo più attenti: che fine fanno i soldi ricavati dal pagamento delle multe? La risposta è poche righe sotto: l'articolo 208 del Codice della Strada stabilisce come distribuire i "proventi delle sanzioni amministrative pecuniarie". Peccato, dice Tedeschini, che di questo "i Comuni si fanno un baffo". Anzi, "i proventi finiscono nelle voragini delle amministrazioni locali e quasi nessuno osserva l'obbligo di dettagliarne la destinazione".
     Ci incuriosiamo: lanciamo la seconda pietra e verifichiamo cosa prevede questo articolo. Quando le violazioni al Codice sono accertate da funzionari ed agenti statali, i proventi spettano allo Stato. In particolare, sono destinati al Ministero dei lavori pubblici nella misura dell'ottanta per cento, "per studi, ricerche e propaganda ai fini della sicurezza stradale", per redigere piani urbani di traffico e "per finalità di educazione stradale", mentre alla Direzione generale M.C.T.C. nella misura del venti per cento per studi sulla sicurezza del veicolo. Invece, quando le violazioni sono registrate da ufficiali ed agenti di regioni, province, comuni, i proventi sono devoluti, rispettivamente, a regioni, province, comuni. Oltre che alle stesse finalità indicate in precedenza, essi sono destinati al miglioramento della circolazione sulle strade, al potenziamento e miglioramento della segnaletica stradale, alla fornitura di mezzi tecnici necessari alla polizia stradale, ad operazioni a favore della mobilità ciclistica e ad interventi per la sicurezza stradale, in particolare a tutela degli utenti deboli, come anziani, ciclisti, disabili.
     L'attenzione sembra essere tutta per la sicurezza sulle strade, oltre che con azioni specifiche, anche con il miglioramento delle strade. Dall'articolo 393, che tratta dell'attuazione dell'articolo 208, inoltre, si evince che gli enti locali devono iscrivere nel proprio bilancio annuale l'entrata e l'uscita dei proventi e fornirne il rendiconto finale delle spese effettuate al Ministero dei Lavori pubblici. Il Codice della Strada è chiarissimo. La nostra curiosità aumenta e ci apprestiamo a lanciare la terza pietra: indirizziamo al Comune di Bergamo due identiche domande scritte, spiegando il tipo di articolo che scriveremo e chiedendo di vedere i dettagli relativi al 2004 e, qualora non fossero disponibili, quelli del

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