2003. Nessuna risposta. Dopo diverso tempo proviamo a chiamare il centralino del Comune, ma la linea è occupata. Telefoniamo all'Ufficio Relazioni con il Pubblico, sperando di avere qualche informazione. Al primo numero non risponde nessuno. Ritentiamo con un secondo: dall'altra parte del filo un ragazzo, dopo aver ascoltato le nostre spiegazioni, ci suggerisce di chiamare L'Ufficio Affari Generali e ci dà un recapito telefonico. Proviamo, ma mentre stiamo ancora spiegando cosa vogliamo, chi ha risposto interrompe bruscamente la comunicazione, lasciandoci allibiti. Pensiamo che, forse, all'Ufficio Contravvenzioni ci possano aiutare e componiamo anche questo numero. Una signora dice di capire ma lì, nell'ufficio che in realtà dovrebbe occuparsi di multe e relativi proventi, non sanno darci le informazioni che desideriamo e ci consiglia di inviare una domanda scritta ad un non ben identificato "Comandante". Le chiediamo se nessun altro possa dirci qualcosa di utile. Taglia corto: potrebbe passarci diversi interni, ma è meglio compilare la domanda scritta, poiché telefonicamente non danno informazioni. Noi abbiamo già fatto la domanda scritta, ma anche in quel caso abbiamo ottenuto nulla. Non riusciamo, così, a terminare l'articolo come vorremmo, indicando come sono stati utilizzati i proventi delle violazioni dal Comune di Bergamo, dando un resoconto interessante per i cittadini e che, come cittadini, crediamo di avere il diritto di conoscere. Un minimo, tuttavia, l'abbiamo ottenuto: abbiamo mosso le acque. Forse, riusciremo a raggiungere un risultato prossimamente, dato che non ci fermiamo di fronte ad un "telefono sbattuto in faccia".