Il bilancio è da film dell'orrore: tra una moria e l'altra, sarebbero più di tremila i chili di pesce spazzati via dalle nostre acque. Un danno incredibile che, oltre a depauperare la fauna ittica e distruggere un intero ecosistema, vanifica il lavoro di ripopolamento durato cinque lunghi anni. A quanto sembra, le morie di settembre sono state acuite dalla scarsità d'acqua presente nel bacino fluviale, cosa che ha creato una concentrazione di sostanze tossiche ancora più elevata e letale rispetto a quella che si sarebbe verificata con una portata idrica maggiore. Purtroppo le acque del Serio vengono utilizzate anche per l'irrigazione delle colture, mettendo a repentaglio anche la salute dei cittadini. Sarebbe dovuto bastare questo pensiero agli anonimi autori degli scoli tossici per porre fine una volta per tutte alle loro insensate azioni; dobbiamo purtroppo concludere che il quoziente intellettivo di queste persone sia molto inferiore a quello dei pesci che hanno sterminato, vista l'ennesima strage avvenuta nel febbraio di quest'anno.
     Questa volta il tratto di fiume devastato parte da Albino, all'altezza del ponte romanico. Anche in quest'occasione è intervenuta l'Arpa, alcuni volontari della Fipsas, la Federazione italiana di pesca sportiva e attività subacquee, e il nucleo ittico venatorio. Come si è appurato in seguito, l'inquinamento ha interessato un tratto di fiume lungo circa 3-4 km, fino ad Alzano, partendo da un punto più a monte di quello rilevato all'inizio, proprio all'altezza di uno stabilimento. La quantità di pesce morto, tra cui barbi, cavedani, vaironi, trote fario, mormorata e altri salmonidi, pare aggirarsi sui 30-40 quintali (!!!), senza contare la totale distruzione della già citata microfauna di invertebrati che forniscono nutrimento alle specie animali presenti nelle acque del Serio. Secondo gli addetti ai lavori, la scomparsa di questi piccoli invertebrati è indicativa della gravità della situazione: ci vorranno anni per ricostituire il patrimonio ittico di queste acque. Se sommiamo i disastri ambientali occorsi al fiume in questi mesi otteniamo un quadro sconcertante: completa assenza di pesce da Albino a Ranica.
     Noi di Infobergamo.it, particolarmente sensibili ai temi ambientali, in seguito agli ultimi fatti non ci siamo voluti fermare alla cronaca ed abbiamo condotto una piccola inchiesta tra gli addetti ai lavori che si sono occupati del Serio in questi mesi. Abbiamo contattato il Dott. Bonetti della FIPSAS, responsabile della Vigilanza per la federazione, che purtroppo non ha potuto darci delle indicazioni in quanto l'indagine è ancora in corso. Tuttavia ci ha segnalato il nome della persona da contattare presso la polizia locale: Comandante Ciliano, responsabile di questo settore di controllo.

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