Ho incontrato per Infobergamo.it Giacinto Di Pietrantonio, direttore della Galleria d'arte moderna e contemporanea di Bergamo, cercando di intavolare con lui una discussione, un confronto piuttosto schietto e rapido su cosa si intende oggi per museo di arte contemporanea e di come il pubblico recepisce le sue proposte, nonché per conoscere le sue opinioni sul fronte delle varie tendenze, spesso in antitesi l'una con l'altra, dell'arte contemporanea e su quali siano le iniziative della GAMeC di Bergamo per il 2005.

     Come considera il bilancio dell'attività svolta dalla GAMeC in questi ultimi 2 anni?
     "Non chieda all'oste se il vino è buono, ma i risultati sono stati molto buoni, anzi ottimi, anche se non sono il tipo che si accontenta e quindi credo che nonostante tutto ci sia ancora molto lavoro da fare, ma se l'oste non fa testo chiediamo ad esempio alla stampa nazionale ed internazionale, specialistica e non, dalla quale veniamo indicati come il museo che più sta sviluppando idee, proposte innovative e ottenendo maggiori risultati anche a fronte di un budget molto piccolo. Aggiungo solo che Bergamo è sede dell'AMACI (associazione musei d'arte contemporanea italiani); Un organismo nazionale che raccoglie i 23 musei più importanti d'Italia a partire dalla Galleria Nazionale di Roma, associazione di cui io sono consigliere e Cristian Valsecchi, Direttore Amministrativo GAMeC, è Segretario Generale, inoltre sono anche il direttore della rivista dell'AMACI I LOVE MUSEUMS. Ora, se questi musei hanno designato Bergamo come sede e quant'altro lo hanno fatto perché riconoscono alla GAMeC un ruolo molto importante."
     Come valuta gli attacchi che le rivolgono alcuni addetti ai lavori tramite i mezzi di stampa locali?
     "Lascio rispondere alla stampa nazionale ed internazionale. Ad esempio Arte Mondadori, una rivista certo non vicina all'arte astratta, che ha dedicato cinque pagine alla mostra di Getulio Alviani."
     Non ritiene insufficiente lo spazio dedicato alle collezioni permanenti della GAMeC?
     "Gli spazi per le collezioni permanenti sono sempre insufficienti in tutti i musei del mondo e di qualunque tipo, difatti nei musei le opere sono esposte a rotazione. È una condizione generale alla quale difficilmente si può porre rimedio; certamente avere un piano in più aiuterebbe."