Un altro interrogativo ci tormenta se parliamo di datazione: un test al carbonio 14 ha datato i ritrovamenti a circa 1500 anni fa, mentre l'archeologo americano Gerald Hawkins sostiene che la civiltà di Nazca dovrebbe essersi sviluppata tra il 300 a.C. e l' 800 d.C. Dato le particolarità di alcune figure, si potrebbe anche pensare ad un'epoca ancora più remota e di conseguenza ad una sorta di diario di ricordi e conoscenze trasmessi nel tempo e lasciati in eredità alle innumerevoli generazioni successive. Il mistero si infittisce ancor di più quando si cerca di capire da chi e in che modo queste straordinarie incisioni vennero eseguite e, come sempre in questi casi, assistiamo al sorgere di svariate ipotesi ed interpretazioni che vanno dalle forme di culto all'astronomia, fino all'intervento di esploratori extraterrestri, ipotesi sempre molto gettonata in caso di misteri! È comunque fuor di dubbio che la domanda più appassionante che si pone l'archeologia a proposito di Nazca riguarda sicuramente gli scopi per cui furono tracciati gli enormi disegni. Alcuni studiosi li considerano una sorta di supplica o preghiera rivolta alle divinità per una buona caccia piuttosto che per un buon raccolto, com'è già stato possibile dimostrare per parecchie incisioni preistoriche, ma l' ipotesi non è sostenibile in quanto i disegni sono stati realizzati in un luogo che è sempre stato deserto, non abitato e di non facile accesso, di conseguenza non praticato dagli eventuali fedeli per il culto, soprattutto perché progettato per essere visto solo dall'alto: come avrebbero potuto riconoscerlo i fedeli se dal basso non si vedono che vaghe linee terminanti chissà dove?
C'è poi chi opta per la soluzione astronomica, dicendoci che gli ignoti autori avrebbero rappresentato con simboli diversi dai nostri, pianeti, stelle, costellazioni. La dottoressa Maria Reiche, scomparsa poco tempo fa, la quale ha dedicato praticamente tutta la vita ai disegni di Nazca, ha avanzato l'ipotesi che il complesso sia un gigantesco calendario astronomico in cui ogni segno corrisponderebbe ad una sequenza, sia essa un solstizio o il tempo delle piogge oppure della semina, nonché del raccolto e così via.
Nell' introduzione di una delle sue ricerche su Nazca, in parte raccolte al Morien Institute, parlando del Perù, Maria Reiche dice: "Si sa degli incas, dell'ultima dinastia dominante che, fino a poco prima dell'invasione spagnola, aveva sottoposto a tributi il paese intero, dalle montagne alla costa. Ma la dominazione incaica fu soltanto l' ultimo stadio di un lungo sviluppo culturale, i cui inizi risalgono al secondo millennio prima della nostra era. Non tutto è stato esplorato e non è stata detta l'ultima parola sugli uomini che molto tempo fa hanno popolato il paese più fittamente di adesso. Ogni anno vengono alla luce nuove conoscenze, vengono scoperte sconosciute città preistoriche, fatti nuovi scavi. Ma tutto ciò infittisce ancora di più il mistero.