Loch Ness è un freddo ed inospitale lago scozzese, largo solo 600 metri ma lungo quasi 39 chilometri, che si trova nella contea di Inverness. Non è certo uno dei posti più invitanti della Terra, eppure ogni anno decine di migliaia di turisti si appostano lungo le sue sponde sperando di vedere Nessie e magari riuscire a fotografarla. Questo è il soprannome della misteriosa ed altrettanto suggestiva creatura che sembra abiti il fondale di questa striscia d'acqua, lo stesso dato al padre, al nonno, al bisnonno, insomma a tutta la stirpe! Già, perché risale a molti secoli fa il primo resoconto scritto sull'apparizione e l'esistenza della nostra Nessie.
La leggenda vuole il primo avvistamento risalente al 565 dopo Cristo, da parte di un sacerdote irlandese conosciuto con il nome di San Colombano, il quale, dopo aver assistito alle esequie di un uomo ucciso da un imprecisato animale acquatico durante una nuotata nel lago di Ness, dovette intervenire per salvare un'altra persona, un pescatore minacciato da una bestia mostruosa. A quanto risulta Colombano fece il segno della croce e intimò all'animale di "guardarsi bene dallo spingersi oltre e a non toccare quell'uomo!" Stando a quello che la leggenda suggerisce, sembra che la bestia si ritirò nuotando velocemente all'indietro e stando alle biografie del santo, pare che la creatura si manifestò in tempi successivi allo stesso Colombano, sotto forma di immenso anfibio che veniva chiamato Nisaeg. Di che cosa si tratta? Un mostro leggendario? Oppure un sopravvissuto della Preistoria? Se invece la spiegazione fosse legata alla geologia della zona in cui vive? Se fossero tutte fandonie?
Iniziamo visionando le principali fonti che hanno fomentato e dato, in una certa misura, credibilità e consistenza all'esistenza di questo misterioso mostro lacustre: gli avvistamenti. Il primo, in tempi moderni, risale agli anni Trenta del secolo scorso e più precisamente il 22 luglio 1933. I coniugi Spider, tornando a Londra in automobile e percorrendo la strada che costeggia il lago, hanno improvvisamente visto sbucare il mostro dai boschi, attraversare la carreggiata e immergersi nel lago portando con se quello che poteva essere un agnello. Quell'estate i giornali non parlarono d'altro, in breve tempo il Loch - "lago" in scozzese - venne preso d'assalto da turisti curiosi e naturalmente gli avvistamenti si moltiplicarono. Nel 1934 ormai i fotografi sorvegliavano il lago giorno e notte: Hugh Gray scattò la prima vera immagine della creatura, esaminata dagli stessi esperti della Kodak che ne garantirono l'autenticità.