Nello stesso anno il chirurgo Kenneth Wilson riuscì a ritrarre Nessie in emersione: era la prima fotografia sufficientemente nitida e fece il giro del mondo diventanto probabilmente l'immagine più famosa che tutti conosciamo. Alcuni scienziati, in seguito, iniziarono ad interessarsi alla vicenda e questo permise l'utilizzo di mezzi diversi dalle pellicole fotografiche, nonché più sofisticati: nel 1960 alcuni ricercatori dell'Università di Birmingham registrarono ad esempio un movimento nelle profondità del lago mediante un sonar, senza però poter stabilire con precisione a cosa potevano appartenere le ombre comparse sugli schermi. La loro velocità di movimento era troppo elevata perché si trattasse semplicemente di pesci. Nel 1967 Roy P. Mackal, un biochimico e zoologo dell'Università di Chicago, registrò dei suoni non identificati prodotti da animali, captati sotto forma di impulsi simili ai segnali emessi da alcune specie di balene. Negli ultimi anni le ricerche più serie sono state condotte dal MIT, l' Istituto di Tecnologia del Massachusset e dall'Accademia di Scienze Applicate di Boston: a questi studi dobbiamo le prime fotografie subacquee di Nessie; in una sembra si veda un grosso animale che si muove sul fondo del lago. Insomma, avvistamenti o no, sembra che sul fondo del lago di Ness, che in certi punti è profondo oltre 200 metri, qualcosa di strano ci sia davvero. anche perché il caso di Nessie non sembra essere l'unico.
     Ancora una volta un lago di una regione fredda. Questa volta l'avventura trova spazio nel lago di Seljord, in Norvegia, a 170 chilometri a sudovest di Oslo; qui il misterioso parente della nostra Nessie viene chiamato Selma ed è stato avvistato una prima volta nel 1750; ha più di un punto in comune con Nessie, a cominciare dalla forma. fino a chi gli dà la caccia! Una squadra di ricercatori inglesi e svedesi, dopo essersi esercitati nella caccia a Selma, ha cercato di applicare gli stessi metodi di ricerca a Loch Ness, metodi che un tempo venivano usati per individuare i sommergibili spia sovietici nel Mar Baltico o nel Mare del Nord. Nell'ottobre 2000, immergendo un sofisticato microfono subacqueo nelle fredde acque del lago scozzese, questi ricercatori guidati dallo svedese Jan Sundberg hanno effettivamente avvertito qualcosa di strano: rumori che potevano essere quelli "di un grande animale con larghe pinne che si muoveva nell'acqua". Selma non si concede più a telecamere ed obiettivi dal 1999, Nessie ancora da prima, ma i loro cacciatori continuano imperterriti a cercare e recentemente, il 15 luglio del 2003, sulla versione "on-line" del " Corriere della Sera " compare la notizia che ha come protagonisti ancora una volta un lago ed una creatura dai connotati fantastici!

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