appartenere ad una razza perduta, quella degli "uomini-insetto" , e che gli stessi moai siano esseri viventi pietrificati.
     Al di là di queste fantasiose e sicuramente affascinanti speculazioni, i moai restano un mistero appassionante che mette in disaccordo anche i più equilibrati studiosi. Giuseppe Orefici, archeologo bresciano, sostiene di avere trovato nulla di misterioso nelle costruzioni di Rapa Nui, come pure l'esploratore Mario Majrani, che definisce i moai "una delle più curiose manifestazioni artistiche di una cultura lontana". L'ipotesi più credibile è che i moai fossero i monumenti voluti dalla casta aristocratica della popolazione, che avrebbe sfruttato come schiavi la rimanenza degli abitanti. Questi ultimi si sarebbero infine ribellati alla tirannia degli aristocratici e, dopo una sanguinosissima lotta, li avrebbero annientati abbattendo i monumenti che li rappresentavano, come spesso accadeva nell'antichità. Quindi i moai altro non sarebbero che monoliti sacri, costruiti da schiavi e dedicati al culto locale.
     Questo è confermato dalla grande importanza che gli isolani attribuiscono alla religione, che ha la sua massima espressione nella festa annuale dell'uomo-uccello, intimamente legata al culto del Dio Make-Make: ogni anno i giovani più vigorosi si gettano tra i flutti delle scogliere di Orongo per raggiungere a nuoto l'isolotto di Motunui, dove era nascosto un uovo dal significato sacro, l'uovo di Manutara. Da qui, sempre a nuoto, portando l'uovo sacro in mano, dovevano ritornare indietro e consegnare l'ambito trofeo al capo del villaggio. Si trattava di una prova tutt'altro che semplice, spesso terminante con la morte di uno o più partecipanti, ma al vincitore spettava un premio meraviglioso: il favore degli Dei ed un grandissimo potere politico. Peter Kolosimo, al riguardo, ha scritto: "Impossessarsi dell'uovo cosmico significava divenire uomo-uccello, simile agli Dei discesi, conquistare l'illusione di essere, per un anno, vicino a quelle creature il cui ricordo è ancora fissato su documenti ispirati a tradizioni senza età." Più semplicemente possiamo dire che la conquista dell'uovo significava diventare, per un anno, un Dio in terra. Niente male, dopotutto.

     Per chi volesse saperne di più consiglio:
"Ultimi giorni di Rapa Nui.
La civiltà che nacque dal nulla e che scomparve nel nulla."

     Di Paul Bahn e John Flenley. Piemme, 2000
Rapa Nui. Storia dell'isola di Pasqua. Di Toni Catani. Jaca Book, 1995
Rapa Nui. L'ultima terra. L'uomo e il suo universo nell'isola di Pasqua.
     Di Andrea G. Drusini. Jaca Book, 1994

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