Il segreto del fascino di questo libro sta nella sua straordinaria semplicità. Prima di iniziare il racconto, l'autore ci fulmina con una dedica iniziale che da sola vale la lettura del libro. In essa, Antoine de Saint Exupery, Saint-Exe come è chiamato dai connazionali francesi, quasi chiede scusa ai lettori bambini per il fatto di aver scritto questa storia da adulto ed averla dedicata ad un amico ormai adulto, " a tutti i grandi che sono stati bambini ma non se lo ricordano più". Pubblicato per la prima volta a New York nel 1943, "Il piccolo Principe" è stato tradotto in più di centotrenta lingue (recentissima una sua traduzione in napoletano) e a sessanta anni dalla scomparsa del suo autore, rimane ancora oggi uno dei racconti più celebri al mondo. Nato in Francia, a Lione, nel 1900 da una famiglia aristocratica, Antoine de Saint Exupery si appassiona subito al volo e diventa pilota, coltivando nello stesso tempo anche un grande amore per la scrittura. Svolge diversi lavori che lo portano in giro per il mondo, dall'Africa al Sud America. I suoi romanzi sono ispirati a fatti realmente accadutigli, che lui trasforma in storie velandole di romanticismo. Con lo scoppio della seconda guerra mondiale, entra nell'aviazione militare e proprio durante una missione di ricognizione nel luglio del '44, scompare insieme al suo aereo nei cieli della Francia, e non viene ritrovato mai più. Ignote le cause, forse è stato abbattuto in volo da un aereo tedesco, ma qualcuno sostiene che Saint-Exe quel giorno abbia fatto una deviazione con il suo veicolo per rivedere i luoghi della sua infanzia, ed a seguito di un'avaria sia precipitato in mare, in un luogo mai precisato. Inaspettatamente, un paio d'anni fa, il mare intorno a Marsiglia ha restituito, insieme ad effetti personali che qualcuno ha attribuito allo scrittore, anche parti di un velivolo di tal data. forse parte di questo mistero quindi è stato svelata, ma ai più piace conservare l'aura romantica che circonda la scomparsa misteriosa dello scrittore.
     Il libro è una favola dedicata ai bambini, viene letta in molte scuole, ma affascina anche intere schiere di adulti. Riccioli biondi ed occhi azzurri (il candore dell'infanzia), vestito variopinto con lungo mantello (l'allegria), stelle e pianeti (il sogno), la Rosa e la Volpe (l'amore saggio) sono tutte metafore della vita: così come recita la volpe, "l'essenziale è invisibile agli occhi. Non si vede bene che con il cuore". Il libro racconta della tristezza di cui si circondano gli uomini senza nemmeno saperlo, dando loro in ogni caso la speranza che niente è perduto, che possono ancora chiudere gli occhi e cancellarla dando colore alla loro vita: così come ci racconta il principino, gli adulti credono solo nei fatti sicuri e concreti e in un disegno che assomiglia a un cappello non riescono a vedere "l'elefante nella pancia del boa". Scritto in maniera leggera, da favola ma ricco di significati intriseci, può essere letto quindi in due modi: come una dolce fiaba per i nostri bimbi o come una dura critica all'indifferenza e all'egoismo

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