tutto un programma: "Voglia e paura di cambiare". All'Aratro pare che questa Giunta stia tornando a modi vetusti e anacronistici di fare politica e, cosa ancora più grave, abbia gettato nel dimenticatoio le liste civiche, determinanti per il successo alle elezioni di un anno fa. Ancora più duro Fusi, assessore alla Cultura e allo Spettacolo, che vede nell'amministrazione un ostaggio delle logiche dei partiti del Centrosinistra e, ovviamente, "se dobbiamo fare i reggicoda dell'Ulivo non ha senso stare in questa coalizione". Uomo avvisato.
Dulcis in fundo, arrivano le lamentele dell'opposizione, nella fattispecie dagli esponenti di Alleanza Nazionale, per i quali il primo anno di Bruni alla guida di Bergamo è stato un sostanziale fallimento: una coalizione spaccata, immobilismo decisionale, rallentamento della macchina amministrativa, rapporti con le circoscrizioni troppo tesi. Sono solo alcuni dei punti toccati da Tentorio & Co., mentre si reclama a gran voce la presentazione dei nuovi obiettivi della Giunta e una risposta circa l'aumento delle tasse sull'edilizia residenziale, lievitate del 75%. A quest'ultima critica risponde Antonio Misiani, titolare del Bilancio: "Non c'è stato alcun aumento di tasse" e rispetto al 2004 "le dotazioni per il sociale sono aumentate del 13%, quelle per i servizi educativi e per la sicurezza del 15%". Tali rassicuranti parole tuttavia non convincono quelli di AN; il colpo di grazia lo dà Gandolfi, auspicando addirittura lo scioglimento della Giunta prima della scadenza ufficiale del mandato. In fin dei conti, come ricorda Maurizio Martina, segretario provinciale dei Ds, questo primo anno è stato un periodo d'assestamento e di riesame delle questioni ereditate dalla vecchia mministrazione: comincia ora il vero lavoro per la giunta Bruni.
Sindaco, buon anniversario. Con l'augurio che il nuovo anno sia migliore di questo.