"...è impossibile riuscire a sostenere i costi di tutte le opere citate
nel DPF per le Infrastrutture..."
                                 di Silvia Ferrari

     Da sindaco di Ponte San Pietro a deputata, la carriera di Giuliana Reduzzi è stata di certo brillante e soddisfacente. L'abbiamo incontrata per farci raccontare la politica dall'alto di Montecitorio!
     Una laurea in materie letterarie, anni di insegnamento svolti alle scuole

medie di Terno d'Isola e, poi, il "grande salto". "Il mio impegno in politica," inizia, "fino alle elezioni del 1985, si è sempre limitato all'essere tesserata per la DC; in quell'anno ho fatto il mio ingresso in Amministrazione come Assessore all'Istruzione. A causa delle dimissioni dell'allora sindaco Rosati si arrivò alle elezioni anticipate e, inaspettatamente, venni nominata sindaco per concludere il mandato. Alla fine di questo periodo, mi ricandidai; era l'epoca in cui muoveva i primi passi la nuova modalità di elezione diretta dei sindaci, che fino a quel momento venivano

nominati all'interno della Giunta. Venni rieletta e ricoprii la carica di sindaco fino al 2001".
     Durante il mandato da sindaco, Onorevole, ha ricoperto anche la carica di presidente della CIB, la Comunità Isola Bergamasca di cui Ponte è capoluogo, occupandosi dei problemi relativi al territorio; servizi sociali, smaltimento dei rifiuti, viabilità. sono stati anni molto impegnativi, com'è giunta poi alla svolta del 2001? "Nello stesso modo in cui sono diventata sindaco," risponde sorridendo Reduzzi, "mi hanno chiesto di concorrere alle elezioni nella mia circoscrizione ed io ho accettato, forse con un po' di incoscienza; è andata bene, ed ora eccomi deputata per la Margherita".
     Il cambiamento è stato notevole: da un paesino di 10.000 anime ad una metropoli come Roma. com'è stato il primo impatto con l'universo del Parlamento? "Sicuramente molto emozionante, dato che partivo completamente da zero, senza alcuna idea di come si dovesse svolgere il lavoro di parlamentare. Temevo di trovarmi spaesata, senza punti di riferimento: fortunatamente non è stato così traumatico, mi è sembrato di venire accolta da subito in una grande famiglia."