NUOVO MILLENNIO, NUOVE DIPENDENZE
                                              di Cristina Mascheroni

     Una giornata tipo di una giovane donna moderna: si alza di corsa, scivola lesta al suo posto di lavoro (conquistato, se è fortunata, dopo una vita passata da precaria), efficiente e in piena forma già dal mattino presto, informatissima sulle ultime novità in campo lavorativo. Ovviamente si è collegata da subito ad Internet, per essere aggiornata su quanto succede nel mondo, e nel frattempo il suo telefonino non ha ancora smesso di squillare! Dopo una giornata così, vuoi che non si conceda una rigenerante pausa di shopping scatenato? Sedotte dalla voglia di essere moderne ed alla moda, oggi però tendiamo ad abusare di Internet, lavoro, telefonini e shopping incontrollato, e ciò che può apparire come uno strumento positivo che può agevolare la nostra vita si trasforma in un'ossessione.
     La moda consumistica ci impone di essere al passo con i tempi e di dotarci di ogni gadget elettronico per gestire al meglio ogni aspetto della vita quotidiana: il problema nasce dal fatto che spesso si abusa di questi mezzi, il loro uso "malato" diventa la spia di un disagio umano e si instaura una forma di dipendenza. Cosa significa esattamente questo termine? Secondo gli psicologi, si parla di dipendenza quando la persona ricerca continuamente una sostanza o ripete "ossessivamente" un determinato comportamento. La persona è così assorbita dal proprio oggetto del desiderio (che può essere l'alcool, una droga, ma anche Internet, il lavoro, il sesso, il gioco) da trascurare ogni altro aspetto della sua esistenza: gli affetti, gli impegni quotidiani, il mondo intorno a sé perdono di valore. In inglese, ci sono due termini per tradurre questa patologia : "addiction", che significa una dipendenza esclusivamente psicologica e "dependance", che indica invece una dipendenza fisica, come quella per l'alcool o la droga. Le nuove dipendenze originate nei nostri tempi così moderni appartengono alla categoria delle "addiction" . Vediamole nel dettaglio.
     La più diffusa è quella relativa all'uso del cellulare. Ci sono persone che non vivono più senza e se si accorgono di essere fuori casa e non avere con sé l'amato "oggetto del desiderio" si sentono come un naufrago in mezzo al mare su una barca che fa acqua da tutte le parti. Panico. Sono paralizzati, non riescono a fare più nulla, il "non essere reperibile" al mondo intero (che fra l'altro, forse non li sta neanche cercando) causa uno sgomento dal quale non riescono ad uscire. Il telefonino è uno strumento di comunicazione utile e piacevole: ci dà la possibilità di conversare e socializzare in qualunque momento senza l'ansia per la ricerca della ormai scomparsa cabina telefonica a gettoni.

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