Di per sé, poi, è un gadget sempre più tecnologico e super accessoriato: la sua funzione di comunicatore è passata in secondo piano, surclassata dai giochi, dalle suonerie e da ogni genere di gadget immaginabile. Possederne uno all'ultima moda è diventato quindi simbolo di prestigio, di persona moderna dinamica ed alla moda, insomma un vero e proprio status symbol. Peccato però che il suo utilizzo, di pari passo con la sua evoluzione tecnologica, sia diventato malato. Ci sono persone che lo tengono acceso sempre, di giorno, di notte, anche nei momenti di relax o di intimità con il proprio partner. È diventato quindi la spia di un disagio latente in gran parte delle persone, la necessità di essere sempre in contatto con tutti nasconde un'inquietudine e la paura nel rimanere soli con se stessi.
     Un altro grande mezzo di comunicazione che ha creato una nuova forma di dipendenza è Internet. Nato come una grande vetrina aperta sul mondo intero, ci consente in un click di essere collegati con ognuno dall'altra parte del globo, di trovare qualsiasi cosa ci passa per la mente, anche gli affetti o l'amore. Strumento positivo, in rete troviamo tutto quello che possiamo desiderare ed è anche un potentissimo strumento di comunicazione. Purtroppo però alcune ricerche hanno evidenziato che un utilizzo della rete "non adeguato" può indurre in una situazione di dipendenza psicologica. I.A.D. (Internet Addiction Disorder) è la sigla con la quale si definisce questa dipendenza: i sintomi sono bisogno di trascorrere sempre più tempo in rete, calo d' interesse per tutto il resto, ansia ed agitazione quando non si è connessi, spreco di tempo e incapacità ad autodisciplinarsi ed a organizzare il resto della giornata. La persona colpita da questa "sindrome" sostituisce il mondo reale con quello virtuale, sviluppando più interesse per i fatti della rete invece di coltivare il quotidiano. Le conseguenze sulla vita reale sono la perdita delle relazioni interpersonali, modifica dell'umore e in casi più gravi insonnia, data dalla necessità di essere sempre collegati, stanchezza e dolori alla schiena, disturbi alla vista fino alla vera e propria alienazione dal mondo reale che porta al crollo psicofisico.
     Un'altra dipendenza, la quale apparentemente non sembra tale, è quella dal lavoro. Fra tutte è forse la più nascosta e quindi sottovalutata. La persona sviluppa uno spiccato interesse per il lavoro che svolge e viene considerata seria e responsabile. Il suo comportamento gli consente di ricevere riconoscimenti prestigiosi in denaro e potere. A lungo andare tuttavia la persona perde la percezione della realtà e non riesce più a controllarsi e a gestirsi: in un ottica di perfezione sempre più ossessiva, si porta il lavoro a casa, in vacanza, ovunque, ed inizia a lavorare male.

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