Destinato soprattutto agli aspiranti giornalisti, in questo articolo abbiamo voluto riassumere il percorso che ha cambiato, e che ancora cambierà, l'accesso dei giovani alla professione del giornalismo, spiegando come l'Europa ha condizionato, fissando dei parametri, le varie modifiche alle leggi in materia e qual è l'obiettivo dell'Ordine dei Giornalisti, con tanto di motivazioni.
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Il 29 marzo 2006 il Consiglio dei Ministri ha approvato con una delibera le nuove regole per l'accesso alla professione di giornalista professionista. Il vecchio e il nuovo ordinamento coesisteranno. Il regolamento, noto come "Dpr Siliquini" dal nome della sua promotrice Maria Grazia Siliquini, sottosegretario di Stato (AN) al Ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca, rappresenta il rinnovamento del "vecchio" Dpr 328/2001 che inizialmente non prevedeva l'esame di Stato, con conseguente collegamento alla laurea, per la professione di giornalista. Nel nuovo testo è previsto invece che si possa diventare giornalisti professionisti soltanto per via universitaria ed avrà effetto unico a partire dall'aprile 2012, dopo una convivenza di sei anni fra le modalità di accesso "vecchie" e le "nuove".
Con esso vengono disciplinati i requisiti necessari per l'ammissione all'esame di Stato e le relative prove che si dovranno sostenere, unitamente alla composizione delle giurie esaminatrici e alle modalità di svolgimento degli esami. Il regolamento era già stato proposto e votato dal Consiglio dei Ministri in prima seduta il 22 dicembre 2005 ma l'ufficio legislativo del Miur (Ministero dell' Istruzione, Università e Ricerca) ha apportato in seguito ulteriori variazioni stante le quali, in primis, la laurea non sarà l'unica via di accesso alla professione, come invece era stato approvato nella seduta del 2005. Infatti, laurea e diploma coesisteranno come titoli validi per l'ammissione all'esame.
In particolare, agli esami per l'accesso alla professione di giornalista si accederà con i titoli e i requisisti previsti dalla legge 3 febbraio 1963 n. 69 oppure in parallelo, con i seguenti requisiti:
laurea in una qualsiasi disciplina unitamente ad attività pratica giornalistica;
laurea specialistica o magistrali unita ad attività costituita al 50% da pratica giornalistica;
master universitario biennale disciplinato dalle convenzioni in essere fra le Università e il Consiglio Nazionale dell'Ordine dei Giornalisti, che possano verificare l'effettivo tirocinio professionale svolto; |