nascente Museo adiacente, fino a che negli anni '80 il Museo Tridentino di Scienze Naturali realizzò degli scavi con mezzi e sistemi in precedenza non disponibili, ampliando il complesso fino a come lo vediamo noi oggi.
     Il nuovo villaggio del Lago di Ledro è la ricostruzione fedele di come poteva essere un abitato palafitticolo circa 4.000 anni fa. La cerimonia d'inaugurazione dello stesso, ampliato con la costruzione di tre nuove capanne, ha avuto luogo domenica 30 luglio alla presenza di Giuliano Castelli, Presidente del Museo Tridentino di Scienze Naturali, Margherita Cogo, Vicepresidente e Assessore alla Cultura della Provincia Autonoma di Trento e Franco Brighenti, Sindaco di Molina di Ledro. Infatti prima di allora una sola era la palafitta simbolo del luogo, realizzata seguendo le ipotesi costruttive che comparavano ciò che restava dell'abitato sull'acqua, emerso dal fondo del lago, a quelle strutture

simili ancora esistenti in altri Paesi.
     Il cantiere è stato aperto nel settembre 2005 e chiuso nel giugno 2006 e lo splendido risultato è oggi sotto gli occhi di tutti. Se vogliamo dare qualche numero, ricordiamo che la superficie della piattaforma sulla quale sono costruite le tre palafitte è pari a 300m², 130 sono i pali complessivi su cui la stessa poggia (9m sono i pali più lunghi impiegati) e per la sua costruzione sono stati impiegati più di 70m² di legname di larice con ben 2.500 fasci di cannucce utilizzate per la copertura dei tetti. La piattaforma lignea è per metà poggiante sul terreno e metà sospesa su una palizzata che costeggia l'alveo del torrente Ponale. Le tre capanne hanno dimensioni diverse (11m²- 15m² e 20m²) e al loro interno sono stati riprodotti i vari utilizzi che potevano avere all'interno di un villaggio la cui economia era basata sull'agricoltura, l'allevamento, la pesca e la caccia. Vediamole nel dettaglio.