ho una serie di rogne che mi toccano molto di più". Entriamo nella sfera privata e parliamo dei consumi idrici e dei rifiuti.
     Sull'argomento "raccolta differenziata" tutte le persone intervistate sono promosse, confermando i dati di Legambiente: separano i rifiuti e conoscono perfettamente l'importanza di questo gesto. Molti cercano di ridurre la quantità di rifiuti, soprattutto limitando gli scarti e cercando di riutilizzare il più possibile gli oggetti, dalla carta dei pacchetti regalo agli avanzi del pasto, fino ai vasetti di vetro per le conserve. Pochi, invece, quelli che fanno anche "acquisti intelligenti", ovvero coloro che al supermercato, al momento dell'acquisto, privilegiano oggetti di riciclo, come notes di carta riciclata o confezioni biodegradabili. Ancora meno (2 soli dei nostri intervistati) usano per le loro spese intelligenti, borse di stoffa e buste di carta, invece dei classici sacchetti di plastica inquinanti.
     La bocciatura arriva quando si parla del consumo d'acqua, come i dati avevano fatto intuire. I cittadini sembrano prestare poca attenzione a "quanta acqua consumano"e quasi nessuno si chiede, lungo la giornata, se ne sta usando troppa. In Africa esistono paesi dove il consumo d'acqua è di 4 litri al giorno a persona massimo; servono per dissetarsi, per l'igiene personale e degli abiti: sono pochissimi. Noi ne abbiamo molti di più a disposizione, ma non pensiamo ad essi come ad un bene prezioso da risparmiare, bensì come un bene da consumare. Questo quadro si riflette nei risultati della nostra inchiesta: l'acqua sembra disponibile, a portata di rubinetto, e la si usa. C'è chi si fa qualche domanda, ma pochi fanno concretamente qualcosa per risparmiare acqua: "non bagno il giardino se non è necessario e quando mi lavo i denti non faccio scendere acqua se non serve" ci ha detto una signora più volenterosa. " Per rendere Bergamo migliore dal punto di vista ambientale non bastano gli interventi "pubblici", fatti dalle istituzioni, ma serve che i privati si attivino per il bene "pubblico", ovvero di tutti"
     Siamo sulla buona strada. Dall'inchiesta emerge che l'attenzione al problema c'è e ci sono anche i primi passi per concretizzare i buoni propositi, ma bisogna ancora fare molto. Per iniziare, possiamo prendere spunto dai migliori dei cittadini intervistati: non serve comprare subito un'auto non inquinante, basta chiudere il rubinetto quando non serve. Semplice ma efficace.

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