scrittore ancora una volta lo salvò. Ritornò in vita scrivendo e nel 1848 tenne una conferenza a New York sulla "Cosmogonia dell'Universo": nei mesi successivi, rielaborò le sue teorie e le pubblicò con il titolo di "Eureka", una sorta di poema in prosa di squisito stampo filosofico con il quale descrive un universo in continua evoluzione, anticipando quelli che saranno poi riconosciuti come importanti temi di cosmologia moderna.
     Apparentemente sembrava essersi ripreso del tutto dalla morte della moglie, ma il 07 ottobre 1849 venne trovato a vagare in stato di delirium tremens sulla banchina del porto di Baltimora. Fu ricoverato in ospedale, ma morì quasi subito in circostanze secondo taluni misteriose, razionalmente per probabile emorragia cerebrale. Ufficialmente, la causa della sua morte ad oggi non è mai stata chiarita.
     Bistrattato dalla vita e perseguitato dai debiti e da una depressione latente di fondo, dalla sua morte in poi molti lo ricordano come una delle figure più importanti della letteratura statunitense, poeta e saggista raffinato, inventore e promotore del racconto poliziesco (detective story) del giallo psicologico (psycological thriller) e soprattutto padre indiscusso del genere Horror, precursore di quei filoni narrativi oggi di genere popolare e di largo consumo. L'intera opera artistica di Edgar Allan Poe, composta da poesie, poemetti, racconti, articoli giornalistici e saggi anche scientifici, pur presentando una comune idea di fondo, sono ricchi di sfaccettature.
     Per quanto riguarda la poesia, egli la definisce come "la creazione ritmica della bellezza" anche se rifiuta in toto il concetto dell' "Ispirazione" quale quintessenza dell'autore che tutti gli scrittori del periodo utilizzavano come "aurea romantica del genio creatore". È sbagliato però valutare le sue poesie come una semplice trascrizione pratica di un pensiero poetico perché, come osservò Baudelaire, poeta a lui contemporaneo e primo a tradurlo e ad introdurlo in Europa, "la poesia di Poe è qualcosa di profondo e di splendente come il sogno, di misterioso e perfetto come il cristallo". Disgraziatamente per lo scrittore, le sue liriche perfette non gli diedero mai la notorietà ed anche ai giorni nostri la parte poetica è quella meno letta di tutta la sua opera letteraria.
     Più celebri, soprattutto più popolari, sono i suoi racconti, sempre brevi ed incivisi, graffianti, dolorosi come una coltellata, pubblicati sui giornali, la cui prima raccolta uscì nel 1840 con il titolo di "Racconti del Grottesco e dell'Arabesco" anche se Baudelaire preferì rinominarli "Histoires extraordinaires". Il poeta, suo grande estimatore, tradusse a partire dal 1848 quasi la totalità delle opere in prosa di Poe e alcuni specialisti hanno sentenziato che il testo in francese sia ancora più straordinario di quello in inglese: ognuno può avere una propria opinione in merito, innegabile tuttavia che furono proprio le traduzioni in francese a farlo conoscere in Europa e a consacrare il suo genio, anche se tardivamente. Tutti i racconti sono segnati da uno humor nero straordinario, piccoli capolavori predominati dalla logica dell'incubo che culmina in testi quali "William Wilson" e il famoso "L'Uomo della folla".   

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Biografia, Edgar, Allan, Poe, Poeta, Scrittore, Novelle, Racconti, Mistero, Terrore, Baltimora, Baudelaire