saturato tutte le principali arterie di collegamento con il capoluogo. Tuttavia, la TEB (Tramvie Elettriche Bergamasche) rischia, con i suoi fin troppo prevedibili intoppi amministrativi e finanziari, una dilatazione dei tempi per la messa in esercizio della prima tratta tramviaria "Bergamo- Alzano-Albino" che, secondo quanto previsto nel Documento governativo di programmazione economica, dovrebbe successivamente riguardare altri lotti, ovvero la "Albino-Clusone " e la "Bergamo -Piazza Brembana", rinverdendo, più tiepidamente, i fasti della gloriosa ferrovia delle valli ma deludendo i nostalgici ed i cultori di quello storico treno fumante. La TEB non si accontenta di ultimare l'opera ma ipotizza addirittura un moderno servizio ferroviario metropolitano, secondo un progetto commissionato da Comune e Provincia di Bergamo e recentemente presentato, nel quale il neonato Tram delle Valli dovrebbe essere supportato da un sistema che disincentivi e decongestioni il trasporto su gomma a favore di quello su rotaia. In sostanza, si discorre di una metropolitana leggera di superficie che dovrebbe collegare Ponte San Pietro ed Albano Sant'Alessandro e proseguire fino a Montello, sfruttando la linea ferroviaria esistente ma con la individuazione di stazioni intermedie in prossimità del nuovo Ospedale e della Fiera nuova e di quelle extraurbane di Curno e Seriate, quest'ultima limitrofa all'Ospedale Bolognini.
     Ovviamente sulla carta la volontà di tradurre il progetto in realtà sembrerebbe, come sempre, pura accademia e gli studi di fattibilità hanno già calcolato tempi di percorrenza ed elaborato modalità di gestione del materiale rotabile e dotazione di infrastrutture di collegamento. Il problema è capire, però, quali soggetti decideranno di compiere il primo passo sul fronte dei finanziamenti: il rischio è che Bergamo accusi una paralisi istituzionale che travolga l'esecuzione di un progetto in attesa di realizzazione. Nel frattempo, serpentoni di autoveicoli e mezzi pesanti continueranno a lacerare le prime periferie urbane e ad intasare il centro cittadino che già deve fare i conti con le lamentele di commercianti e lavoratori che si vedono sottrarre rispettivamente clienti e parcheggi per lasciar spazio a corsie preferenziali di autobus e zone pedonali. In attesa, quindi, che il progetto possa entrare nella fase operativa e contribuire a trasformare le abitudini dei pendolari e dei forzati dell'auto, l'amministrazione cittadina continuerà ad emettere, per contrastare l'ormai irrisolvibile problema dell'inquinamento, utopiche ed imbarazzanti ordinanze inibitorie dell'uso dell'auto, dopo aver reso pubblico il chilometrico elenco di mezzi autorizzati a circolare in virtù dell'appartenenza alla ormai elitaria categoria automobilistica "Euro 4" e delle miriadi di esenzioni per i più svariati motivi, da quelli personali a quelli lavorativi, religiosi, sanitari, sepolcrali e, dulcis in fundo, sportivi.

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