IL VAMPIRO MARIUS
                                 di Anne Rice

     Anne Rice non ha certo bisogno di presentazioni. "Intervista col vampiro", il suo primo romanzo, è stato un best seller mondiale, poi trasformato in pellicola di successo con Brad Pitt, Tom Cruise, Antonio Banderas ed una giovanissima Kirsten Dunst. A quel fortunato libro se ne sono succeduti molti altri, tutti facenti parte delle "Cronache dei Vampiri"; uno dei migliori tra essi è "Il vampiro Marius".
     Marius è uno dei leggendari Figli dei Millenni, vampiri, anzi, bevitori di sangue, creati in tempi remoti. Una sera si imbatte in Thorne, vampiro vichingo risvegliatosi da un solitario sonno per capire qual è la catastrofe che si è recentemente abbattuta sulla sua razza. Lestat, il protagonista di "Intervista col vampiro", ha risvegliato Akasha, la progenitrice della razza vampiresca, un demone malvagio e pronto ad annientare qualunque ostacolo al suo folle progetto di dominazione del mondo, ma il bisogno più grande di Thorne, dopo secoli passati ad ascoltare i sussurri del mondo grazie ai suoi poteri medianici, è quello di sentire una voce che gli parli, che gli racconti le vicende di un mondo da cui si è volutamente ritirato in solitudine.
     È così che Marius, vampiro creato all'epoca della Roma Imperiale, narra a Thorne la sua millenaria esistenza di Custode dei progenitori, di mentore di Lestat e di amante della compianta Pandora. La sua voce ci accompagna lungo una storia lunga millenni, in cui il mondo dei mortali, in continua evoluzione, si intreccia all'immutabilità di Marius e dei suoi simili; si passa dall'ascesa e caduta dell'Impero Romano, alla nascita di Costantinopoli, alla Venezia del 1600.
     Marius è un vampiro molto potente, ma tormentato e intelligente. Si ciba solo di malfattori, per non avere "le mani macchiate di sangue innocente", è attratto dall'arte (memorabile l'incontro con Botticelli a Firenze) e dalla filosofia, vive insomma seguendo un "codice morale" che lo rende molto diverso dalle classiche rappresentazioni letterarie di vampiri. Il lettore si sente vicino a Marius soprattutto per le sue debolezze sentimentali: come un essere umano, ama e soffre nel non essere ricambiato, si strugge per l'assenza della sua amata Pandora, vede invecchiare e morire tutti i mortali che ha amato, come il precettore Vincenzo, ed il suo fardello è reso più pesante dalla consapevolezza che tutto questo non finirà mai.
     Il filo conduttore del racconto di Marius è la ricerca di Pandora, la sua compagna immortale da lui lasciata ad Antiochia secoli prima in seguito ad una

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