NARCISO E BOCCADORO
                                 di Hermann Hesse

     "Narciso e Boccadoro" di Hermann Hesse è un libro difficile da definire, ancor più difficile da recensire. È la storia di un'amicizia, ma non solo: sarebbe troppo sbrigativo eludere la complessità e la varietà dei piani di lettura che un attento lettore possa trovarvi.
     La trama è molto semplice: nel monastero di Mariabronn, nella Germania del tardo Medioevo, vive una pacifica comunità di monaci. Il più singolare tra essi per intelligenza, erudizione e tensione spirituale è l'algido Narciso, giovanissimo eppure già insegnante di greco. Un giorno giunge al convento l'altrettanto giovane Boccadoro, fanciullo bello e sveglio, destinato alla vita monastica da un padre bigotto e poco presente. Diviene subito evidente come Boccadoro sia fatto della stessa eccezionale pasta di Narciso, pur essendo più portato alla conoscenza attraverso i sensi che attraverso la meditazione. Nascerà un legame fortissimo tra questi due eccezionali ragazzi, che permarrà anche quando la vita porterà Boccadoro a sperimentare la sua vera vocazione, l'arte e il vagabondaggio, ma alla fine Mariabronn sarà l'unico luogo in cui il vivace Boccadoro riuscirà a sentirsi a casa.
     Il libro è intessuto interamente sulle figure di Narciso e Boccadoro, gli indiscussi protagonisti. Il monaco è uno studioso, un asceta, fortemente teso verso la comprensione spirituale e la meditazione, saldo nelle proprie convinzioni e radicalmente convinto della bontà della sua scelta di vita in convento; Boccadoro è un'anima libera, un ragazzo bello e forte, pronto a misurarsi continuamente con sé stesso e con il mondo, dotato di intelligenza ma anche di un'irruenza e di un'intima inquietudine che non gli permettono di raggiungere le vette di pensiero dell'amico. Il mondo di Narciso è quello del ragionamento, della preghiera, della fiducia nel Dio Padre e Creatore; quello di Boccadoro è il mondo del dubbio religioso, dell'esperienza, dell'appagamento dei sensi.
     Dopo aver completato i suoi studi al convento, Boccadoro decide di vedere il mondo; da questo momento in poi la figura di Narciso rimarrà muta nel libro, presente soltanto nei ricordi e nei pensieri di Boccadoro. Inizia così un vagabondaggio fatto di comunione con la natura e con le stagioni, di storie fugaci con donne amate e subito dimenticate, di appagamento messo alla prova dai rigori degli inverni all'addiaccio e dai pericoli che Boccadoro incontra lungo il cammino.

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