"SUNT DENIQUE LIMITES" DICEVANO I LATINI...
                                              di Gaudenzio Rovaris

     Le notizie sono sopraffatte dal discorso del Papa sull'incompatibilità tra religione e violenza; si scatenano i soliti fondamentalisti (o semplicemente bigotti che probabilmente non solo non sanno leggere, ma certamente non sanno usare la loro testa?). Come per le famose vignette o la maglietta di Calderoli (avrebbe potuto evitare lo spirito goliardico dei paesi liberi data anche la sua posizione politica di ministro) tutto serve per nascondere la miseria e la situazione economica e sociale disastrosa della stragrande maggioranza della popolazione di questi paesi teocratici che preferiscono tenere nell'ignoranza la gente per poterla sfruttare più facilmente.
     In politica succede spesso di strumentalizzare alcune situazioni per nascondere ed insabbiare: ricordo una scena teatrale di Dario Fo, che parlando degli intrallazzi politici italiani, presentava i consiglieri (o faccendieri o furbetti di quartiere di oggi) che invitavano i media a trasmettere sesso, ballerine con seni al vento, mentre con badili gettavano sabbia sulla realtà... Mi piacerebbe sapere quanti Iman, ma anche quanti dei nostri politici, che spesso parlano senza sapere e perché hanno la lingua, hanno letto il discorso del Papa, che pochi quotidiani hanno pubblicato integralmente; anche la nostra cara amministrazione di Bergamo non ha perso l'occasione per mostrare la sua apertura verso il mondo islamico (grazie alle nuove facilitazioni per acquisire la cittadinanza, rappresenta un bel pacchetto di voti...) per difendere le nostre radici non solo cristiane ma umane: è certamente e comunque una bestemmia per tutte le religioni utilizzare il nome di Dio per spargere sangue! (Chi vuole può trovare su "L'eco di Bergamo" del 28/09/2006 i nomi dei presenti, degli assenti e degli ignavi danteschi che hanno abbandonato l'aula al momento della votazione della mozione di solidarietà con il pontefice).
     Ancora una volta la disponibilità al dialogo e l'umiltà del nostro Pontefice hanno messo in luce cosa significhi seguire la volontà di Dio, che è soprattutto carità verso chi sta peggio di noi e rispetto e tolleranza per chi ha idee diverse dalle nostre. Ecco le conseguenze: "Islam, Berlino censura Mozart - esplode il caso su un Idomeneo cancellato: mostrava Maometto decapitato" (La repubblica - 27/09/2006). A scuola non leggeremo più il canto XXVII° dell'Inferno dantesco (offende Maometto); come durante la controriforma misero le foglie di fico sui nudi michelangioleschi, così imbragheremo alcuni quadri o dipinti che rappresentano il profeta, chiuderemo al culto alcune basiliche e così via: così per il quieto vivere ci convertiremo all'islam...?

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