SAFETY: termine inglese, usato in campo informatico, che significa "dispositivo progettato per prevenire infortuni". Da non confondere con il ben più noto SECURITY, che significa "insieme delle misure messe in atto per difendere il proprio computer dagli attacchi di virus o spyware". In questo articolo abbiamo deciso di approfondire il tema della sicurezza di un personal computer intesa come progettazione o scelta di un PC senza che questo possa provocare dei danni fisici alle persone nelle sue vicinanze. Quali sono i principali danni provocabili da un computer? In primis, i danni da elettrolocuzione, cioè tutte le conseguenze dovute allo scorrere della corrente elettrica sul corpo umano; successivamente, i danni da inquinamento elettromagnetico. Contrariamente a quanto si crede, essi possono avere ripercussioni molto serie: si pensi ad un portatore di pace-maker ad esempio, se il PC non è ben schermato oppure se l'involucro (il case) viene lasciato aperto, si potrebbero generare talmente tante onde elettromagnetiche da alterare il funzionamento del pace-maker con gravi conseguenze sulla salute del malato. Capita spesso che i computer vengano lasciati aperti, perché si scaldano troppo o perché "è più comodo": il risultato è che si è esposti ad una emissione di onde elettromagnetiche inaccettabili sia per l'uomo sia per il resto delle apparecchiature, con forte possibilità di danni futuri.
Per tutelare il mercato la Comunità Europea ha deciso di introdurre la "marcatura CE", un marchio che consente la libera circolazione di prodotti sicuri sul mercato europeo: in pratica, esso attesta che il prodotto è stato sottoposto alle procedure di valutazione della conformità che impongono le varie direttive in vigore. Il prodotto con marchiatura conforme può essere commercializzato e utilizzato liberamente nell'ambito della comunità europea. La marcatura avviene solo a produzione ultimata e deve essere apposta dal fabbricante o da un mandatario della comunità europea (qualora il produttore non facesse parte della comunità, ad esempio un importatore): è composto dalla sigla CE e, nel caso durante il processo di lavorazione il prodotto venga controllato da un organismo abilitato, dal numero dell'organismo che ne ha effettuato i controlli. Deve essere visibile, chiaramente leggibile e deve essere apposto direttamente sul prodotto: qualora, per ragioni tecniche, ciò non fosse possibile, il marchio può essere applicato sull'imballaggio o sui documenti accompagnatori.