INTEGRAZIONE RAZZIALE? NO, GRAZIE!
                                 di Graziano Paolo Vavassori

     L'integrazione razziale è un fenomeno scontato e che va assecondato, dicono tutti. Prima, però, coloro che dovrebbero integrarsi dovrebbero prendere in mano un dizionario, anche nella loro lingua, e rileggere il significato di integrazione razziale.
     Sono rimasto disgustato dalle risposte date dalle intervistate mussulmane in merito al fatto avvenuto qualche settimana fa che avrebbe spinto un comune italiano a tentare di accettare la richiesta di poter usufruire della piscina in un orario diverso da quello comune. Il movente di tale assurda ed autolesionista esortazione deriva dalla cultura mussulmana della quale queste donne fanno orgogliosamente parte, secondo la quale non possono spogliarsi in presenza di uomini sconosciuti. Il fatto è che si sarebbe dovuto oscurare i vetri della piscina e sostituire il personale maschile in quella fatidica ora di relax extracomunitario, per scampare al sacrilegio di essere viste in costume da un uomo!
     Lasciate che espliciti la motivazione del termine usato: "autolesionista". Se una persona è diversamente abile, fin da bambini ci viene detto di non isolarla, ma di coinvolgerla nei rapporti sociali di gruppo al fine di non nuocerla. Quindi, richiedere di poter fare il bagno in un orario dedicato esclusivamente ai mussulmani mi appare come un atto profondamente ignorante ed autolesionista. Le intervistate sbraitavano "l'ingiustizia" della decisione finale del comune interessato di non accogliere la richiesta, esortando i telespettatori di permettere loro una integrazione razziale. Evidentemente c'è qualcosa che non funziona nel loro modo di integrarsi.
     Integrarsi in un nuovo paese, entrare a far parte di una società, significa accettarne le usanze e la cultura. Nessuno obbliga un italiano a migrare in Svizzera, si tratta di una scelta personale, ma se accade, non si può pretendere che nella scuola del Canton tedesco si insegni anche l'italiano e nemmeno ci verrebbe in mente di chiederlo. Perché questa gente viene in Italia e pretende di avere scuole proprie, nessun crocifisso in aula ed orari privilegiati che non ledano i principi della loro religione? Premesso che non hanno il diritto di fare queste richieste e non hanno il diritto di ledere o in qualche modo alterare la nostra cultura e la nostra religione, se lo fanno sono loro i primi a non volere integrarsi. È evidente che cercano di isolarsi per. guarda caso, proteggere la loro

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