La coppia del suo motore quattro cilindri a V di 989 cc è mostruosa, ma pur sempre dolce e gestibile anche per andarci in giro tutti i giorni ed il suo telaio e sospensioni sono quanto di più vicino alla MotoGP Ducati ci possa essere. Certo, all’inizio per chi è sempre andato con sportive classiche, più umane, questa sembrerà essere una extraterrestre, ma dopo un periodo di apprendistato e quindi, come si usa dire in gergo motociclistico, dopo averci preso le misure, e aver preso confidenza con i 200 cavalli che vengono scaricati a terra dalla ruota posteriore, si può provare a far derapare di potenza in uscita dalle curve il pneumatico 200/55 - 16, il quale, bontà sua, con il Traction Control ci aiuta a mantenerci saldi in sella senza sbacchettare. In rettilineo, poi, quando si può osare la piena apertura del gas e vedere le tre lucine rosse del contagiri ricordarci che è ora di cambiare marcia, siamo alla soglia dei 14.000 giri e la ruota anteriore si alza ancora da terra. Il gear-position (la strumentazione è identica a quella della MotoGP) ci dice che siamo solo in quarta marcia e distendendo le successive fino alla sesta si arriva oltre i 310 km/h. A questo punto tutte le supersportive in commercio sono sverniciate e alla prima curva, alla prima piega, non parliamone proprio!
     Il distacco è abissale, i punti di riferimento in staccata sono gli stessi della MotoGP e in uscita di curva, l’eccezionale direzionalità e motricità della Desmosedici RR ti permettono di aprire ancora inclinato, in terza marcia con la moto che si impenna da sola e schizza come un missile bevendosi le curve una via l’altra in un susseguirsi strepitoso! Sì, questa Ducati è di un altro pianeta e lo si capisce subito. Anche quando la guardi da ferma, prima ancora di salirci, noti le linee sinuose ed avvolgenti come quelle di una moto da gran premio, con quel codino sovrastato da una struttura in carbonio munita di grate per l’uscita dei gas di scarico, come dello stesso carbonio troviamo il parafango anteriore e altri particolari. Le forcelle dorate anteriori pressurizzate FG353P da 43 mm della OHLINS con le pinze Brembo ad attacco radiale e dischi freno semiflottanti da 330 mm, il mega forcellone posteriore anch’esso con il suo bravo ammortizzatore OHLINS pluri-regolabile e disco freno da 240 sono da vera moto da corsa.
     Niente a che vedere quindi con la normale produzione di serie, in nessun modo, tranne appunto la targa e i fanali che insieme agli specchi retrovisori ti permettono di scorazzare per strada tranquillamente. Pazienza se per circolare con le nuove normative euro 3 ci sono gli scarichi catalizzati che riducono la potenza a “soli” 188 cavalli; gli sguardi ammirati degli amici del bar saranno gli stessi. Nella colorazione bianco/rosso “team version” poi, farete un figurone!

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