della propria enduro ne fecero un mezzo di trasporto sempre più stradale ed adatto ai viaggi anche impegnativi con passeggero e tanto di bagagli al seguito.
Ritornando alla strada, dobbiamo dire innanzi tutto che la cassa di risonanza del mondo delle corse ha da sempre contagiato la produzione di serie affiancando a modelli meno spinti versioni ultrapotenziate e ipercarenate, che hanno fatto e |
|
|
fanno ancora la gioia dei bikers più sportivi. Arrivate all’apice della loro popolarità negli anni novanta, dove ogni casa costruttrice aveva in catalogo almeno un modello supersport, si fregiarono di carenature che ormai avvolgevano totalmente la motocicletta e che collegate in una sola struttura con serbatoio fiancatine e codino posteriore, rendevano tutt’uno l’insieme della moto stessa. |
|
 |
|
L’effetto era reso ancor più marcato dall’adozione della ruota da 16 pollici anteriore in luogo della classica da 17 e con tanto di sospensione anteriore anti- |
|
dive direttamente derivata dalle corse.
In questi ultimi decenni quindi, abbiamo visto come le declinazioni di nuove motociclette abbiano lasciato la forma originaria per assumere nuovi connotati più modaioli e consumistici. E della nostra cara e vecchia motocicletta come la |
|
|
|
|
intendevamo una volta cosa ne è stato? Beh, in quegli anni le moto classiche non ebbero vita facile e sopravvissero in piccole nicchie di mercato a volte aiutate anche dalle versioni “customizzate”, ma per loro era già pronta la rivincita, servita su di un piatto d’argento! Nel 1993 infatti la Ducati presentò la ormai mitica “Monster” che enfatizzò il concetto di nuda (o naked) fino a quel tempo visto solo come veicolo semplice, privo di forte appeal e dedicato quasi esclusivamente ad un pubblico maturo e scevro da influenze modaiole e di |
|
|
