BIOGRAFIA: Carlo Alberto Dalla Chiesa
                                 di Cristina Mascheroni
- Prima parte                                                 ( Parte )
     Carlo Alberto Dalla Chiesa nacque a Saluzzo il 27 settembre 1920. Piemontese doc, il suo destino era già scritto fin dalla nascita: seguì infatti le orme paterne, ufficiale dei carabinieri, insieme al fratello Romolo. Fu partigiano, Generale dei Carabinieri, Prefetto Italiano, simbolo di una strenua lotta contro la criminalità organizzata. Morì in un agguato mafioso nella città di Palermo il 3 settembre 1982.
     Due Croci di Guerra, tre campagne condotte in guerra, una Medaglia di Benemerenza Volontari della 2^ Guerra Mondiale, il Distintivo di Volontario della Guerra di Liberazione, Medaglia d’Argento al Valor Militare, Medaglia di Bronzo al Valor Civile, Distintivo per ferite in servizio, 20 encomi solenni, Grande Ufficiale al merito della Repubblica Italiana, la Medaglia Mauriziana, la Medaglia d’Oro di Lungo Comando, Croce d’Oro per anzianità di servizio, Medaglia d’Oro al Valor Civile, la Croce di Grande Ufficiale dell’Ordine Militare d’Italia: la lista delle onorificenze riconosciute a questo grande uomo è infinita, ma di certo le stesse non bastano a ripagarlo del sacrifico di una vita passata a combattere contro le ingiustizie ed i soprusi, il terrorismo delle Brigate Rosse in primis, la mafia poi. Lo Stato spesso non gli fu solidale, anzi, sembrò per un momento voltargli le spalle. Emblematica la sua frase, pronunciata in occasione del suo ultimo trasferimento, quello in Sicilia, rivelatosi poi fatale, che è rimasta nella storia: “Mi mandano in una realtà come Palermo con gli stessi poteri del prefetto di Forlì!”, a specificare la carenza di supporto da parte dello Stato, “colpevole” di averlo lasciato solo nella sua lotta contro la mafia organizzata.
     Figlio d’arte (il padre, Romano, diventò vice comandante generale dell’Arma dei Carabinieri), divenne ufficiale di fanteria nel 1942, passando poi in servizio permanente effettivo all’Arma. Dopo l’armistizio, entrò nella Resistenza, operando da clandestino negli Abruzzi e nelle Marche, finché nel 1944 partecipò alla presa di Roma con le truppe alleate. Dopo la guerra, fu mandato in Campania per partecipare alla lotta contro il banditismo, attività in crescente ascesa nella zona, e nel 1949 fu inviato, dietro sua esplicita richiesta, in Sicilia, entrando a far parte dell’organizzazione “CFRB – Comando Forze Repressione Banditismo” agli ordini del Generale Ugo Luca. Comandò il “Gruppo Squadriglie di Corleone”, svolgendo ruoli di estrema delicatezza ed importanza, meritandosi la Medaglia d’Argento al Valor Militare. Indagò sulla scomparsa (che poi si rivelò essere un omicidio) del sindacalista Placido Rizzotto, ritrovando il suo cadavere abilmente
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Biografia, Carlo, Alberto, Dalla Chiesa, Generale, Mafia, Sicilia, Frank Coppola, Gerlando Alberti, Enrico Mattei, Placido Rizzotto